Tav, Casaleggio: “Governo a rischio con il sì? Non spetta a me dirlo”

La decisione va presa entro l'11 marzo e il ministro dell'Economia francese si mostra fiducioso

Davide Casaleggio
Davide Casaleggio

MILANO – Pressato dagli alleati di governo, dalla fronda interna e dal pressing francese ed europeo, il Movimento 5 Stelle è sull’orlo della crisi dei nervi sulla questione Tav. La tensione è quella della bomba pronta a deflagrare, prova ne è che i rumors che vorrebbero il capo politico Luigi Di Maio in possesso di un sondaggio riservato secondo cui la maggioranza degli elettori pentastellati sarebbe favorevole alla Torino-Lione ha spinto il Movimento a uscire con una nota ufficiale parlando di “clamoroso falso”.

Casaleggio interviene sul caso Tav

Nessun dossier segreto, i due terzi degli elettori M5S sono contrari, solo il 18% favorevoli, “a che gioco sporco si sta giocando?”. Che il no alla Tav sia identitario per il Movimento al punto di metterne a rischio la stessa esistenza è ben noto a Di Maio, così come a Davide Casaleggio, che rimarca come il tema “sia già stato dibattuto anni e anni” e la base “abbia sempre espresso la propria opinione in modo univoco”.

Il leader della Lega spinge per il sì

Ma è altrettanto nota la posizione leghista, da sempre a favore, e la preoccupazione di Matteo Salvini per l’elettorato del Nord in vista delle Regionali in Piemonte e delle Europee. Nonostante i giallo-verdi ripetano come un manta che un compromesso lo trovano sempre, entrambe le parti sanno che in questo caso è difficile immaginare una terza via tra il sì e il no all’opera.

L’analisi costi-benefici e lo stop di Toninelli

Che il governo possa cadere è un’ipotesi che considerano tutti, anche Casaleggio: “Non sta a me dirlo e nemmeno pensarlo, non credo però”. Le smentite sono ormai quotidiane, niente apertura di Palazzo Chigi sulla mini-Tav, nessuna richiesta di Conte per un approfondimento dell’analisi costi-benefici della commissione guidata dal professor Marco Ponti ma un’iniziativa del ministro Toninelli. Certo, la sponda leghista non manca di esternare ogni giorno la volontà di far partire i bandi di Telt, la società italo-francese che ha in gestione l’opera, per non perdere i 300 milioni di euro di contributi europei.

La Francia attende una risposta, Berlusconi contro il ministro Toninelli

La decisione va presa entro l’11 marzo e il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire, rimarca che sono stati “pazienti”, “ora siamo fiduciosi che la decisione arriverà molto presto”. La temporanea via di fuga sarebbe dare l’ok, contando sul fatto che i bandi possono essere fermati entro 6 mesi. Un’ipotesi che Silvio Berlusconi boccia senza tanti giri di parole: “Ma dai il via a dei lavori, a delle assunzioni, a delle spese importanti per il Paese e l’Europa e fra qualche mese togli questo via? Ma dove vivi? Sei scemo? Toninelli è scemo”.

(LaPresse/di Silvia Caprioglio)

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