MILANO – Jannik Sinner compie un altro passo nella storia. Il Next Gen azzurro continua la sua corsa nel torneo di Miami e centra l’ultimo atto. E a soli 19 anni e 7 mesi, diventa il giocatore italiano più giovane a conquistare la finale di un Masters 1000. Ancora una volta, Sinner ha messo in mostra tutte le sue qualità, dimostrando una tenuta mentale da veterano, arrivando a centrare l’impresa contro Roberto Bautista Agut e bissando così il successo ottenuto sullo spagnolo due settimane fa a Dubai.
L’altoatesino, numero 31 del ranking e 21/a testa di serie, secondo italiano di sempre ad arrivare all’ultimo atto in un ‘1000’ dopo Fabio Fognini a Montecarlo 2019 (il ligure vinse il titolo), si è imposto in rimonta per 5-7 6-4 6-4, dopo quasi due ore e mezza di battaglia, sul numero 12 al mondo, che nei quarti aveva eliminato il russo Medvedev, primo favorito del seeding. In finale, domenica, l’allievo di Riccardo Piatti (ma a Miami è seguito da Andrea Volpini) proverà a chiudere nel migliore dei modi la sua straordinaria cavalcata: si giocherà il titolo con il vincente del match, in programma nella notte italiana, tra il russo Andrey Rublev, n.8 del ranking e 4 del seeding e il polacco Hubert Hurkacz, n.37 al mondo e 26/a testa di serie.
“Sono in finale, è incredibile. Sono davvero molto contento”, il commento a caldo dell’azzurro, che virtualmente è al 21° posto del ranking. “La semifinale è stata difficile da giocare. Lui è un tennista solidissimo. E’ stata una battaglia dura, ancora più di quella di due settimane fa”. “All’inizio eravamo entrambi un po’ tesi, non era facile giocare bene perché c’era parecchio vento”, ha proseguito. “Ho cercato di servire meglio, di farlo muovere, di mischiare un po’ le carte e questa è stata la chiave. Alla fine ho sentito un po’ più di ritmo e mi sono detto di provare a dare il tutto per tutto. Ed è andata bene”.
Sul cemento dell’impianto dell’Hard Rock Stadium, casa dei Miami Dolphins di football Nfl, la partenza non era incoraggiante per l’azzurro, che perdeva subito il servizio in avvio fallendo poi due chance per il contro-break immediato, permettendo così allo spagnolo di salire 2-0. Bautista difendeva il vantaggio (3-1) ma nel sesto game Sinner, con quattro punti giocati uno meglio dell’altro toglieva a zero la battuta al suo avversario, riagganciandolo sul 3 pari. In quello successivo con un diritto in contropiede l’azzurro salvava una prima palla-break e con una stop volley di diritto la seconda. Sulla terza era Bautista a spedire lungo il diritto. Sinner, con il primo ace dell’incontro ed una volée di rovescio, teneva il turno di servizio passando per la prima volta in vantaggio (4-3). Nell’undicesimo game lo spagnolo non si lasciava sfuggire l’opportunità di brekkare di nuovo l’azzurro e poco dopo archiviava il primo set (7-5) conquistando 10 degli ultimi tredici punti.
Nella seconda frazione proseguiva l’equilibrio. A concedere le prime palle-break, tre di fila, era Sinner nel settimo gioco, ma l’azzurro riusciva a cancellarle. Dopo averne annullata una quarta, si portava sul 4-3. In quello successivo l’altoatesino sciupava una chance mettendo fuori di un nulla un rovescio incrociato (4-4). Nel nono game Sinner recuperava da 0-30 e con un parziale di 8 punti a 1, tenendo il suo turno di servizio e poi brekkando lo spagnolo pareggiando il conto dei set (6-4). Nel terzo gioco del set decisivo l’azzurro cedeva la battuta a zero a Bautista, che grazie ad un paio di drop-shot e ad altrettanti rovesci lungo linea confermava il break (3-1). Sinner stoppava a 12 la striscia di punti consecutivi dello spagnolo che nel sesto game a sua volta perdeva il servizio a zero. Poco dopo Sinner tornava in vantaggio (4-3). Nel decimo game Sinner, complici tre rovesci incrociati travolgenti, brekkava di nuovo a zero lo spagnolo.
E conquistava la sua prima finale in un ‘1000’. Il sogno continua.
(LaPresse)