Tensioni a Gaza, raid Israele e razzi Hamas dopo proteste confine

Nuove tensioni nella Striscia di Gaza. Israele ha realizzato una serie di raid aerei sabato contro obiettivi di Hamas a Gaza. Mentre nella notte dalla Striscia sono stati lanciati 31 razzi.

Gaza, 14 lug. (LaPresse/AFP) – Nuove tensioni nella Striscia di Gaza. Israele ha realizzato una serie di raid aerei sabato contro obiettivi di Hamas a Gaza. Mentre nella notte dalla Striscia sono stati lanciati 31 razzi. Sei dei quali intercettati dal sistema di difesa aerea Iron Dome. Il fuoco incrociato giunge dopo le nuove sanguinose proteste di venerdì al confine fra Gaza e lo Stato ebraico. Qui due palestinesi sono stati uccisi e oltre 220 sono rimasti feriti. Le vittime sono un 15enne e un 20enne. Nelle prime ore del mattino l’esercito israeliano ha spiegato la sua versione: i raid contro Hamas sono “in risposta ad atti di terrore istigati durante le violente rivolte avvenute lungo la recinzione di sicurezza” al confine e a “continui attacchi incendiari che danneggiano il territorio di Israele quotidianamente con il lancio di palloni incendiari dalla Striscia di Gaza in territorio israeliano”. In mattinata i raid dello Stato ebraico hanno colpito due “tunnel di Hamas”, uno nel sud della Striscia e un altro nel nord, come pure altre infrastrutture in tutto il territorio. Gli obiettivi includevano “complessi usati per preparare attacchi terroristici incendiari e una struttura di addestramento terroristico di Hamas”, riferisce l’esercito israeliano. Nel pomeriggio, poi, l’Idf ha annunciato: “Stiamo colpendo attualmente obiettivi terroristici nella Striscia di Gaza”. Fonti della sicurezza palestinese e testimoni spiegano che i caccia hanno colpito obiettivi di Hamas, senza provocare vittime. Nel sud di Israele le sirene erano risuonate per allertare i residenti a correre al riparo, vicino alle zone di confine con Gaza obiettivo di lanci di razzi e colpi di mortaio.

gli attacchi

Hamas, dal canto suo, tramite il portavoce Fawzi Barhoum ha spiegato che i lanci di colpi di mortaio contro Israele sono stati effettuati “in risposta ai raid aerei israeliani”. “La protezione e la difesa del nostro popolo sono un dovere nazionale e una scelta strategica”, ha affermato. Da mesi i palestinesi a Gaza manifestano contro il blocco decennale imposto da Israele alla Striscia e per il diritto al ritorno nei territori da cui sono scappati o sono stati cacciati durante la guerra legata alla fondazione dello Stato di Israele nel 1948. Dall’inizio delle proteste a marzo, e negli scontri scoppiati lungo il confine, sono stati uccisi da fuoco israeliano almeno 141 palestinesi. La maggioranza delle vittime palestinesi era coinvolta nelle proteste. Altri sono stati colpiti per avere provato di superare o danneggiare la recinzione di confine. Israele, che rivendica l’utilizzo di proiettili veri se necessario per difendere i suoi confini e fermare infiltrazioni, denuncia che Molotov, granate, pneumatici in fiamme e sassi sono stati lanciati contro i suoi soldati, ma nessun israeliano è rimasto ucciso. Accusa inoltre Hamas di provare a usare le proteste come copertura per attacchi contro lo Stato ebraico.

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