ROMA – Il governo giallo-verde non sta vivendo un periodo semplice. Dopo l’appovazione della manovra le tensioni tra le due aree dell’esecutivo sono sempre più accese. La Commissione europea ha rimaneggiato le stime di crescita per il 2019, in considerazione della manovra varata a dicembre. I dati saranno pubblicati a breve. Pare ci sarà un drastico taglio della previsione sul Pil di novembre (1,2%) e di quella inserita dal Governo in manovra (1%). Il Pil 2019 dell’Italia dovrebbe essere rivisto a 0,2%. Ai problemi legati alla crescita economica del Paese, che non decolla, si aggiungono quelli interni. La Lega di Matteo Salvini sembrasempre più vicina a dire addio ai pentastellati.
Tav e Diciotti
Tra i punti più critici c’è la questione Tav. Dopo la consegna del Ministero dei Trasporti del dossier costi benefici alla Francia e all’Ue, Salvini si è mostrato infastidito per non aver ricevuto il documento prima della consegna a Bruxelles. Il vicepremier Luigi Di Maio ha cercato di rimediare. Ha spiegato di non aver letto il documento, poi è arrivato in suo aiuto il Ministero dei Trasporti. La Tav sarebbe regolata da un accordo internazionale che prevede che gli interlocutori diretti, Francia e Commissione europea, vengano messi preliminarmente a conoscenza dell’analisi. Intanto oggi la Giunta per le Immunità del Senato si riunirà per esaminare la memoria difensiva del vicepremier leghista sulla questione Diciotti. Salvini questa mattina a ‘Radio anch’io’ ha detto: “Lascio che tutti leggano le carte e non chiedo favori o l’aiuto di nessuno”. Non è ancora chiaro come voteranno i pensastellati e su questo punto sguazza l’ex alleato Silvio Berluconi.
Silvio Berlusconi spiana la strada alla Lega
Il premier Giuseppe Conte si è schierato e nell’allegato alle memorie difensive del vicepremier ha scritto che sulla Diciotti c’è stata “attuazione di un indirizzo politico-istituzionale che il governo ha condiviso”. Ma la mancata dichiarazione di voto dei parlamentari del M5S pesa, e questo lo sa bene Berlusconi, che cerca di approfittare delle tensioni per richiamare a sè il preziosissimo Carroccio.
“Noi non siamo i Cinque Stelle che non hanno ancora sciolto la riserva: davvero una bella prova di solidarietà umana e politica, oltre che di senso del diritto. Davvero degli alleati leali”, ha detto al ‘Corriere della Sera’ annunciando l’apertura all’ex alleato: “Con Salvini ci sono buoni rapporti, ma la sua alleanza con i 5 Stelle non può durare. Non credo voglia suicidarsi correndo senza di noi alle Politiche”, ha continuato.