BRESCIA – Due tunisini sono stati arrestati e condotti in carcere a Brescia. Sono loro, secondo le indagini effettuate dalla polizia, gli autori del ferimento di un connazionale avvenuto lo scorso 25 settembre, in via Corsica. Un’aggressione brutale che il gip Paolo Mainardi ha tramutato nell’accusa di tentato omicidio per i due extracomunitari già gravati da diversi precedenti giudiziari.
Cranio fracassato con una catena e un colpo di pistola conficcato nel torace, due tunisini arrestati e accusati di tentato omicidio nei confronti di un connazionale
Nella tarda serata del 25 settembre un tunisino si presentò al pronto soccorso del ‘Poliambulanza’. Ferito in maniera grave alla testa. Era stato percosso con una catena. Ma il fatto più grave sarebbe stato scoperto poco dopo. Nel corso della visita, infatti, i medici trovarono un proiettile conficcato nella zona toracica. La pallottola si era fermata a pochi centimetri dalla colonna vertebrale. Insomma, quell’uomo era andato a un passo dalla morte (o, quantomeno, dalla paralisi). Eppure, nelle ore seguenti, fu parecchio restio a collaborare con gli agenti della squadra mobile che avviarono subito le indagini. Questo perché a carico aveva alcuni precedenti penali per droga.
Uno dei due era fuggito a Collio, in casa c’erano cocaina e 18mila euro in contanti
Le forze dell’ordine si recarono quindi sul luogo dell’aggressione, in via Corsica. Lì hanno ascoltato le testimonianze di chi aveva assistito al tutto, riuscendo a tracciare un primo identikit della coppia. I due tunisini sono stati rintracciati nelle ultime ore e trasferiti in carcere a Brescia, come stabilito dall’ordinanza di custodia cautelare emessa a loro carico. Uno dei due, per timore di essere scoperto e arrestato, si era trasferito a Collio. E’ stato bloccato in un appartamento, nel quale sono stati rinvenuti alcuni grammi di cocaina e 18mila euro in contanti. Restano da ricostruire i contorni dell’aggressione, culminata con un colpo di pistola all’altezza del petto.