Tim, il titolo perde il 40% in 7 mesi. Conti: “Declino iniziato con Vivendi”

La guerra tra i francesi di Vivendi e il fondo statunitense Eliott sta costando cara agli azionisti di Tim

MILANO (Simone Gorla – AWE/LaPresse) – Tim, il titolo perde il 40% in 7 mesi. Conti: “Declino iniziato con Vivendi”. La guerra tra i francesi di Vivendi e il fondo statunitense Eliott sta costando cara agli azionisti di Tim. Dal giorno dell’assemblea che ha sancito la vittoria del fondo di Paul Singer, lo scorso 4 maggio, le azioni di Telecom al Ftse Mib hanno perso il 39%. Un crollo che il presidente di Tim, Fulvio Conti, addebita agli errori della precedente gestione e al continuo conflitto per la governance, con Vivendi che “forse nutre desideri di rivincita” e “vuole evidentemente tentare un ribaltone”.

In un’intervista al Corriere della Sera, Conti ha ricordato che, quando il gruppo controllato da Vincent Bolloré, a fine 2015, ha investito in Tim, il titolo valeva 1,10-1,20 euro e “da quel giorno è iniziato il declino”. A inizio 2018 sono iniziate a circolare le voci sull’interesse di Elliott e “il titolo è salito da 0,7 a 0,8, ma nel frattempo era passato da 1,10 euro a 70 centesimi”.

Tim, dopo l’insediamento del nuovo board lo scontro non è mai cessato

Dopo l’insediamento del nuovo board lo scontro non è mai cessato, e nell’ultimo periodo di sono susseguiti gli interventi da parte di Vivendi contro il nuovo management. Bordate che hanno alimentato le tensioni sul titolo. Gli azionisti sono preoccupati per l’incertezza dovuta alla richiesta del socio di maggioranza relativa di convocare un’assemblea per la revoca di cinque consiglieri indicati da Elliott, tra cui lo stesso Conti, facendo leva sulla necessità di nominare i revisori. Venerdì il Cda di Tim si è riunito proprio per avviare l’istruttoria e tornerà a incontrarsi il 14 gennaio per deliberare in merito.

Per il numero uno del gruppo le accuse di Vivendi sono “paradossali” e “se queste generano scossoni sul mercato credo anche che sia giusto riservarsi il diritto di valutare se non vi siano effetti distorsivi sul mercato”. Invece per questo una segnalazione a Consob “dovrà essere esaminata quanto prima” dal momento che, insiste Conti, Vivendi continua a sparare a zero contro i vertici di Tim, “quando la realtà è che noi siamo in presenza di un piano sviluppato da loro e gestito fino a un mese fa da Amos Genish, da loro nominato”. Per il presidente di Tim “il problema è che quel piano era evidentemente non realizzabile, con risultati non coerenti. Dire che è colpa della governance è ridicolo”.

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