MILANO – Le parole hanno un peso. Senza cantare, ma recitando, Tiziano Ferro è tornato sull’argomento omofobia e bullismo, già affrontato pochi giorni fa in conferenza stampa, presentando il suo nuovo album ‘Accetto miracoli’. L’occasione è l’ospitata nello studio di ‘Che tempo che fa’, su Rai2, durante il quale il cantautore si lancia in un emozionante monologo. “Le parole hanno un peso – inizia -. Ma non lo ricordiamo. Ed è questo il dramma che si nasconde dietro i messaggi di bullismo. Le parole hanno un peso. Ne ribadisco la pericolosità. Ed è necessario esserne consapevoli quando le si scaglia contro l’animo di un adolescente troppo fragile per poter decidere o scegliere”.
Il messaggio di Tiziano Ferro contro il bullismo
Poi, una lunga sfilza di parole usate per denigrare, per indebolire chi si ha di fronte: “Le parole hanno un peso. Grasso, puttana, nano, disadattato, frocio, criminale, negro, vecchia, terrone, raccomandato, pezzente, ritardato troia, fallito, anoressica, cornuto, handicappato, frigida, inferiore, mongoloide”.
E Tiziano si lancia, senza filtro, contro la società in cui viviamo: “Le parole hanno un peso, nella vita e sugli schermi. E per carità smettiamola di difenderci tirando in ballo l’ironia e il sarcasmo: quelle sono arti delle quali bisogna imparare il mestiere. Non confondiamo le acque. E i livelli. Le parole hanno un peso. E certe ferite resistono nel tempo. L’apologia dell’odio non è un reato che dovrebbe poter cadere in prescrizione. Ma in questo Paese una legge contro l’odio non c’è quindi: bulli e odiatori italiani, tranquilli siete liberi! Io intanto aspetto tempi migliori, nei quali le parole magari un giorno avranno un peso”.
Il botta e risposta con Fedez
Qualcuno ha voluto vedere nel monologo il prosieguo del botta e risposta con Fedez, per la verità mai alimentato da Ferro. Ma, dopo le parole rivolte al collega in conferenza stampa, accusandolo (insieme a altri) di omofobia e bullismo, in due occasioni il rapper aveva risposto al cantautore. Prima chiedendogli di agire insieme, uniti, contro il bullismo. Poi, non ottenendo risposta, cambiando atteggiamento e parlando di polemica costruita con un tempismo sospetto. “Saremmo potuti essere dalla stessa parte nella guerra all’omofobia, ma hai preferito di no”, aveva aggiunto. Da Ferro ancora nessuna risposta, se non forse velatamente nel monologo di lunedì sera. Evitando, però, con eleganza di citare il collega. Forse anche per non mettere in ombra l’argomento del discorso, ben più importante di una discussione via Instagram.
(LaPresse)