Tlc, Antitrust sanziona per 3,2 milioni Wind Tre, Tim e Vodafone

L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nella sua adunanza del 1 agosto 2018, ha chiuso tre procedimenti istruttori per pratiche commerciali scorrette. Dunque sanzionando Wind Tre, Telecom Italia e Vodafone Italia per un ammontare complessivo di 3,2 milioni di euro.

Foto Alvise Busetto/LaPresse
Milano, 8 ago. (AWE/LaPresse) – L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nella sua adunanza del 1 agosto 2018, ha chiuso tre procedimenti istruttori per pratiche commerciali scorrette. Dunque sanzionando Wind Tre, Telecom Italia e Vodafone Italia per un ammontare complessivo di 3,2 milioni di euro. Lo si apprende da una nota della stessa Antitrust, secondo la quale le tre società “hanno posto in essere condotte aggressive, in violazione degli articoli 24 e 25 del Codice del Consumo, aventi ad oggetto l’invio ai clienti, presunti morosi, di lettere di sollecito di pagamento. Queste contenenti la minaccia di iscriverne il nominativo in una banca dati, denominata S.I.Mo.I.Tel., non ancora operativa e dalla finalità indeterminata. Al fine di indurli a pagare gli addebiti richiesti”. L’Autorità, si legge in una nota, ha accertato che, sebbene in tale banca dati avrebbero dovuti essere inseriti solo i nominativi dei clienti “morosi intenzionali” secondo determinati requisiti, i tre operatori inviavano i solleciti anche a clienti non qualificabili come tali perché privi di tutti i requisiti previsti per l’iscrizione, compresi utenti che potevano contestare la fondatezza del debito vantato dall’operatore.

prosegue il comunicato

L’indicazione della possibile iscrizione in S.I.Mo.I.Tel. è stata ritenuta dall’Autorità idonea a condizionare i destinatari della comunicazione di sollecito a pagare le somme loro richieste. Infatti, “gli operatori, sfruttando la minaccia di fare ricorso a uno strumento previsto come forma di autotutela del mercato nei confronti dei morosi intenzionali, ma non ancora attivo. Dunque inducevano i destinatari a ritenere che, a prescindere dalla fondatezza della propria posizione debitoria, potenzialmente anche incerta o oggetto di contestazione. Inoltre si pensa fosse preferibile provvedere rapidamente al pagamento dell’importo richiesto, al fine di evitare l’iscrizione nella banca dati. Dunque con la possibile conseguenza di non poter più concludere contratti con alcun operatore telefonico”. Nel corso dell’istruttoria sono stati svolti accertamenti ispettivi con l’ausilio del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza.

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