TOKYO – Più di Los Angeles 1932, più di Roma 1960. L’Italia di Tokyo riscrive la storia: 38 medaglie e non è finita. Mai gli azzurri erano riusciti a vincere così tanto in una sola edizione dei Giochi. Da Luigi Samele nella scherma, il primo medagliato in ordine di tempo, all’oro della staffetta 4×100 maschile. Fino a oggi l’Italia non è mai stata a bocca asciutta, nemmeno un singolo giorno. Le 28 medaglie di Rio sono distanti anni luce. Alla delegazione italiana ne sarebbe bastata una più per considerarsi soddisfatta: ne sono arrivate dieci e non è finita. Fra queste ci sono cinque ori dall’atletica, la specialità regina, compreso quello dei 100 metri. Un risultato oltre la fantascienza. Il medagliere recita dieci ori, altrettanti argenti e diciotto bronzi. L’Italia team in totale è salita sul podio in 17 discipline diverse. Il più importante ed evidente segnale di forza. Se alcune discipline, come il tiro e la scherma, hanno deluso le aspettative altre le hanno sostituite con altrettanta forza andando a bilanciare quanto perso. Tante sono state pure le medaglie di legno.
“E’ la più grande Olimpiade di sempre”, dichiara senza timore di essere smentito il presidente del Coni, Giovanni Malagò. “Sono orgoglioso di tutta la delegazione, atleti, tecnici e dirigenti, e di questa meravigliosa squadra che ha dato un’altra grande felicità all’Italia, dopo gli Europei di calcio, regalando emozioni fortissime al nostro Paese e a tutti gli italiani che tanto hanno sofferto in questi ultimi due anni per il Covid”. Una felicità che è di tutto il Paese, a partire dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il capo dello Stato, grande appassionato di sport, ha voluto congratularsi personalmente con il numero uno del Coni. “Bravissimi, vi aspetto al Quirinale”, ha detto. Anche Palazzo Chigi si è complimentato con gli Azzurri sui social: “Un altro giorno da incorniciare. Tre ori in poche ore, uno storico nella 4×100 e record assoluto di medaglie olimpiche in una singola edizione. Grandi Azzurri”. Negli ultimi due giorni arrivare a quota 40 è difficile ma non impossibile, specie con questa Italia dei miracoli.
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