Milano – È la peggior vigilia di Natale della storia quella di oggi per Wall Street, che ha chiuso in forte calo. I listini statunitensi pagano le tensioni su diversi fronti. Il problema dello shutdown del governo federale, la guerra aperta tra Donald Trump e la Fed, il calo dei prezzi del petrolio. Il Dow Jones ha perso il 2,91% chiudendo a 21.792,20 punti, il suo livello più basso da settembre del 2017; il Nasdaq ha ceduto il 2,21% chiudendo a 6.192,92 punti; e l’indice S&P 500 ha perso il 2,7% chiudendo a 2,351.11 punti. Martedì 25 dicembre i mercati resteranno chiusi.
“L’unico problema della nostra economia è la Fed. Non sentono il mercato, non capiscono le Guerre Commerciali necessarie o il Dollaro forte, né gli shutdown dei democratici per i Confini”, ha attaccato su Twitter il presidente Usa, Donald Trump. “La Fed è come un potente golfista che non può mandare in buca perché non ha tocco, non riesce a puttare”, ha rincarato Trump, da settimane in guerra con la banca centrale.
Crollano anche iprezzi del petrolio, che avevano già subito forti perdite la scorsa settimana, e sono tornati a scendere con decisione alla vigilia di Natale. Gli investitori rimangono scettici sulle rassicurazioni dell’Opec in merito alla stabilità del mercato e temono le turbolenze economiche. A New York il barile di Wti con consegna a febbraio ha perso 3,06 dollari, il 6,7%, per chiudere a 42,53 dollari, il livello più basso da giugno 2017.
(AWE/LaPresse)