TORINO – Blitz della polizia in un centro sociale della città dove sono state eseguite 19 ordinanze cautelari. Alla base dei provvedimenti emessi dalla Procura, i tafferugli causati nel corteo del Primo maggio dello scorso anno. Questa mattina gli agenti hanno fatto irruzione nel centro Askatasuna, situato in uno stabile di corso Regina Margherita. “Un’operazione repressiva” l’hanno definita i membri attraverso i propri canali social.
L’accusa: cercarono di superare lo sbarramento della polizia
In piazza San Carlo, per il Primo maggio dello scorso anno, in piazza San Carlo c’erano i cortei dei sindacati. Stando alla ricostruzione degli inquirenti, il gruppo di ‘antagonisti’, formato da circa 200 persone, cercò di superare lo sbarramento posto in essere dalla polizia per deviare la manifestazione dei rappresentati dei lavoratori. Trovati davanti al blocco militare, iniziarono i lancio di uova e pietre, tafferugli che si conclusero con il fermo di tre persone. Oggi, ad oltre un anno dai disordini, sono stata emesse le ordinanze cautelari.
Perquisito anche il centro sociale
Gli agenti della polizia che hanno eseguito le misure cautelari hanno perquisito sia il centro Askatasuna che lo spazio popolare ‘Neruda’. C’è indignazione da parte degli attivisti sociali, che hanno definito l’operazione ‘repressiva’. “Una Procura travolta dagli scandali sostiene un’operazione politica contro chi in questi anni ha rappresentato l’unica voce di dissenso in città” scrivono gli attivisti.
Le indagini
“La polizia aveva caricato per impedire allo spezzone sociale di entrare nella piazza finale per paura di contestazioni contro i sindacati confederali e il Pd. Come elemento a carico dei nostri compagni c’è l’aver voluto “rimarcare la loro estraneità alla manifestazione e ai valori da essa espressi” formando uno spezzone separato da quello dei sindacati. Sono le burocrazie sindacali e il Pd ad essere estranei alla festa dei lavoratori e ai suoi valori”.