Milano, 24 mag. (LaPresse) – “Mi sono svegliato di colpo e ho sentito un boato. Mi sono trovato in un vortice, sembrava un sogno. Mi sento un miracolato, non so se sia stata la fortuna o la lucidità a salvarmi”.
Marco Imparato è uno dei sopravvissuti all’incidente ferroviario avvenuto ieri sera a Caluso, nel Canavese.
Al momento dello schianto del treno regionale 10027 contro un tir bloccato in un passaggio a livello, il 19enne si trovava nel primo vagone, che è uscito dai binari e si è ribaltato. “Avevo preso il treno a Torino Porta Nuova e mi ero addormentato.
C’è stato un boato, si sono spente le luci e sono stato sbattuto in aria. L’impressione era che la carrozza avesse preso il volo e avesse cominciato a rotolare.
Ho sbattuto contro il soffitto e poi contro il pavimento. Ho avuto un momento di lucidità di mezzo secondo, ho cercato di aggrapparmi, mi sono schiacciato contro la parete per limitare i danni e non essere sballottato contro le poltrone.
É durato tutto 10 secondi, è successo tutto in fretta”, ha ricordato il giovane quando è stato dimesso dal Cto di Torino, che non ha riportato fratture né ferite gravi.
“Quando è finito tutto mi sono guardato intorno per vedere se c’era qualcuno che avesse bisogno.
Ho cercato una via di uscita, ma il vagone era ribaltato e la porta era chiusa, ho trovato una finestra rotta e sono saltato fuori da lì”, ha raccontato il 19enne ai giornalisti lasciando l’ospedale. “Sceso dal treno mi sono guardato indietro per capire cosa fosse successo – ha proseguito -.
Ho camminato per 10-15 metri e ho visto delle persone, ho cominciato a chiedere aiuto e alla fine sono crollato. Fortunatamente sono venute ad aiutarmi”.