TORINO – La psicosi dovuta al crollo del viadotto di Genova continua a farsi sentire in tutta Italia. Il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha chiesto a tutti i primi cittadini d’Italia l’elenco delle infrastrutture in cui si evidenziano rischi, problemi e criticità. Così anche la giunta torinese, capitanata dal sindaco pentastellato Chiara Appendino, ha dovuto attivarsi per fornire l’elenco. In totale sono 29 le strutture a rischio crollo per instabilità di vario tipo, e tra questi figura anche la famosa ‘passerella olimpica’. Il rapporto dei tecnici comunali sarà consegnato oggi ad Appendino e all’assessora ai Trasporti Maria Lapietra.
Ponti pericolanti
Sono in totale 29 le opere a rischio. Tra questi ben 10 sono in uno ‘stato di salute’ molto grave. Ci sono il sottopasso del Lingotto, per la riduzione della capacità portante dei manufatti, e per il pericolo di caduta dei calcinacci, poi il cavalcaferrovia di corso Romania, le passerelle pedonali di corso Unità d’Italia e delle Vallette. La sopraelevata di corso Grosseto è già in demolizione il cavalcaferrovia di corso Romania che dovrebbe essere smantellato per costruire una shopville. A Falchera in corso Unità d’Italia il pericolo è alto perché si trovano su strade molto trafficate.
La passerella olimpica
Anche se non si trova tra i dieci ponti in codice rosso, preoccupa molto la stabilità della passerella olimpica, che si trova in uno stato definito di ‘degrado grave’. Il ponte è stato costruito per i Giochi olimpici invernali del 2006, appena dodici anni fa. A renderla pericolosa sarebbero proprio gli stralli, come nel caso del ponte Morandi a Genova. La passerella era stata inserita in un programma di monitoraggio già due anni fa dal Comune di Torino. I tecnici parlano di pericolosità da stimare per il “possibile collasso dell’impalcato in caso di cedimento contemporaneo di più stralli”. La giovane età dell’opera dovrebbe garantire la tenuta ma, dopo la tragedia di Genova, bisogna arginare ogni dubbio.