TORINO – Toro-Milan: in palio punti pesanti, anzi. Pesantissimi! Come non accadeva da oltre vent’anni a questa parte, anzi. Quasi 30. La squadra di Mazzarri si ritrova a poche giornate dalla termine del campionato in piena corsa per un piazzamento europeo: i più nostalgici e per natura anche i più scaramantici dicono Europa League (ma anche cara e vecchia Coppa UEFA), mentre i più giovani sognano addirittura Champions League.
Toro e Milan per un posto in Champions
Obiettivi tutt’altro che utopici nel momento in cui i rossoneri sono lì a tiro di schioppo, quarti in classifica – in coabitazione con l’Atalanta – a quota 56 punti: vale a dire solamente 3 in più del Toro che aggiudicandosi questa sfida aggancerebbe la formazione di Gattuso in graduatoria, mettendo per di più il muso virtualmente avanti, in virtù del computo degli scontri diretti, in quel caso nettamente a favore dei granata.
Sfida decisiva tra Mazzarri e Gattuso
Lo sa piazza, lo sanno i giocatori. E lo sa anche mister Mazzarri anche se nella conferenza stampa della vigilia ha preferito mettere da parte ogni possibile calcolo, ogni possibile domanda ed ogni possibile discorso legato alla classifica. Il suo Toro deve ragionare e ragiona partita dopo partita. Perché se è vero che i granata con una vittoria arriverebbero a toccare il cielo con un dito, va da sé che una e una sola sconfitta potrebbe bastare a spegnere sul nascere i sogni di gloria.
Il tecnico granata carica l’ambiente
E anche e soprattutto per questo: “Guai a sottovalutare il Milan, ma al contempo guai a mostrarsi timorosi – dice Mazzarri –. Quella di Gattuso è una vera squadra, solida. Ma se noi riusciamo a fare un grande calcio come contro Atalanta e Sampdoria, per citarne due in casa, possiamo metterli in difficoltà”.
La formazione del Torino
Insomma servirà un grande Toro. Con un Mazzarri in panchina che in attesa di risolvere il rebus formazione, se da un lato deve ancora fare a meno dello squalificato Zaza, dall’altro recupera il giovane Vincenzo Millico – che aveva proprio esordito nella massima serie contro l’Atalanta – e Iago Falque. Entrambi non certo al meglio della condizione, ma intanto abili e per questo arruolati in vista di una sfida, nella quale vedremo certamente Sirigu tra i pali e Belotti dalla parte opposta del campo, in qualità di terminale offensivo.
La difesa a tre sarà verosimilmente composta ancora una volta dal collaudato trio Izzo-Nkoulou-Moretti: scelte in un certo senso obbligate, considerata l’assenza di Djidji, operato al menisco questo venerdì a Roma. A centrocampo e sulla trequarti, qualche ballottaggio in più, da sciogliere solamente all’ultimo.
Il fattore tifo sarà determinante
Chiuso il paragrafo ‘uomini in campo’, passiamo al capitolo ‘tifosi sugli spalti’. Perché anche per Torino-Milan si va ancora una volta verso il tutto esaurito: un po’ come in tutte le gare giocate in casa dai granata nel girone di ritorno.
“I nostri tifosi ti fanno sentire l’adrenalina – chiosa Mazzarri –, ci danno tanta soddisfazione. Con Napoli, Sampdoria e Reggina ho giocato tante partite come quella di domani: attesa, sentita e desiderata. Oltre che importante. Se sono tornato ad allenare in questa piazza e in Italia e perché volevo sentire e provare proprio queste sensazioni. Spero che quest’aria non sia una semplice sensazione e che ci possano essere i presupposti per chiudere alla grande, come già mi è capitato in carriera tante volte. Il movimento Toro ha bisogno di questi risultati”.
Prestazioni importanti ed emozioni forti a poche giornate dal termine. Come non accadeva da anni. Per un Toro pronto ad affrontare il prossimo avversario, senza alcuna intenzione di scendere a patti con il Diavolo.
(LaPresse/di Manolo Chirico)