Estorsione con modalità mafiose, 7 arresti a Torre Annunziata

TORRE ANNUNZIATA – Estorsione con modalità e finalità mafiose. È questa l’accusa con la quale questa mattina i carabinieri di Torre Annunziata hanno arrestato 7 persone. I militari dell’Arma, infatti, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Napoli.

L’accusa di estorsione e il provvedimento

Il provvedimento, partito dalla richiesta della Direzione distrettuale antimafia partenopea, è stato eseguito al momento nei confronti di 7 persone. Tutte sono state ritenute responsabili, a vario titolo, di concorso esterno in associazione mafiosa e concorso in estorsione con l’aggravante del metodo e delle finalità mafiose. Le indagini sono durate mesi e hanno permesso questa mattina di arrivare ad un risultato importante. Stando alle informazioni raccolte dagli inquirenti, infatti, è emerso che hanno la criminalità organizzata aveva (ed ha) forti interessi negli appalti banditi dal Comune di Torre del Greco. Da qui, per arrivare senza mezzi termini all’obiettivo, il metodo considerato mafioso che si sostanziava in richieste estorsive alle imprese impegnate nei lavori pubblici. Il predetto provvedimento di custodia cautelare in carcere per le sette persone coinvolte non è però l’unico al quale si è arrivati questa mattina.

Il sequestro

Contestualmente, infatti, i militari dell’Arma della compagnia di Torre Annunziata hanno eseguito nei confronti di uno degli arrestati un decreto di sequestro preventivo. Lo stesso comprende un certo numero di beni mobili, di beni immobili ma anche quote societarie per un valore complessivo di circa tre milioni di euro. Un provvedimento significativo che segue quello di appena un mese fa eseguito dalla guardia di finanza oplontina. In quella circostanza vennero arrestate sei persone con l’accusa di estorsione nei confronti di privati. Prestito di denaro con restituzione a tassi di interesse oltre il 200 per cento o intestazione di beni immobili. Questa l’accusa che aveva portato le fiamme gialle al blitz compiuto, anche in quell’occasione, nelle prime ore del mattino.

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