FIRENZE (LaPresse) – Una donazione di organi a cuore fermo è stata effettuata tra ieri ed oggi al Policlinico delle Scotte di Siena. Si tratta di una procedura complessa che è stata messa in atto in emergenza. E che apre possibilità importanti nelle attività di trapianto degli organi. E’ la prima volta che un tale intervento viene condotto a Siena. Ed è significativo che ciò sia avvenuto nel weekend.
L’eccezionale intervento al Policlinico delle Scotte di Siena, 30 professionisti coinvolti
A renderlo noto è l’ufficio stampa dell’Azienda universitaria ospedaliera di Siena che evidenzia come, per portare a termine questo delicato intervento, abbiano lavorato ininterrottamente dal pomeriggio di ieri a questa sera circa trenta professionisti. Del pronto soccorso, della Rianimazione, della Sala operatoria, della Cardiochirurgia, della Chirurgia dei trapianti e del Coordinamento donazione. Per garantire il buon esito della donazione a cuore fermo, che è assai complessa. Perché richiede l’intervento di più figure professionali tra cui anestesisti-rianimatori, cardiochirurghi, cardiologi, perfusionisti e il team del Coordinamento donazione.
La procedura standard
Nella procedura standard il prelievo di organi è effettuato a cuore battente perché il donatore è in morte cerebrale ma il cuore funziona ancora. Con il cuore ormai privo di attività, invece, deve essere utilizzato un macchinario particolare che, grazie al lavoro dei perfusionisti, si sostituisce al cuore e ai polmoni consentendo l’ossigenazione di tutti gli organi.