Traffico di narcotici in Germania: preso il figlio del pastore evangelico e nipote di un killer dei Bidognetti

1104
Davide Granato e Mosè Esposito

CASTEL VOLTURNO – Arre- stato Massimo Esposito, 24enne, nipote di Davide Granato, esponente di spicco del clan dei Casalesi – fazione Bidognetti – condannato all’ergastolo per la strage di ghanesi avvenuta nel 2008. A far aprire le porte del carcere per il giovane è stato il mandato di arresto europeo emesso dall’autorità giudiziaria della Germania lo scorso 15 maggio. Al giovane viene contestato il reato di detenzione non autorizzata e traffico di droga, commesso, secondo gli inquirenti, a Petersberg lo scorso 11 settembre. Il 24enne avrebbe consegnato una borsa a tale Lia Noll affinché la custodisse: conteneva 300 grammi di marijuana, 145 grammi di Mdma, 122 grammi di cocaina miscelata a procaina e oltre a 34 grammi di un mix di ketamina e Mdma.

Gli investigatori hanno rinvenuto, nel corso dell’operazione che ha portato al sequestro della borsa, anche una pistola calibro 6,35, un
caricatore e 2 cartucce. Massimo Esposito è stato rintracciato nelle scorse ore dagli agenti del commissariato di Castel Volturno nel corso di un’attività di controllo ad alto impatto sul litorale domizio, un blitz che ha impegnato 40 unità tra polizia di Stato, carabinieri e guardia di finanza, che hanno consentito il controllo di oltre 250 persone, 100 veicoli e diversi negozi. A convalidare l’arresto, ieri, è stato il giudice Corinna Forte della Corte d’appello di Napoli. Esposito ora si trova nella casa circondariale ‘Francesco Uccella’ di S. Maria Capua Vetere.
A spingere il giudice a tenere il 24enne – da ritenere innocente fino a un’eventuale sentenza di condanna irrevocabile – cautelarmente in prigione, sono state la gravità della condotta contestata e il pericolo che possa rendersi nuovamente irreperibile. Se consegnarlo o meno all’autorità giudiziaria tedesca sarà stabilito a seguito di un’udienza in camera di consiglio prevista per l’inizio di luglio.

Ad assistere Esposito è l’avvocato Ferdinando Letizia. L’attività investigativa su questo episodio logicamente proseguirà e sarà tesa a capire, qualora venisse accertata la connessione tra il giovane e la borsa di droga trovata in Germania, se ci fosse una regia più ampia dietro a questo traffico di stupefacenti che mette in collegamento soggetti criminali italiani con quelli tedeschi. Davide Granato a parte, il giovane ha anche un’altra parentela criminale importante, ancora più diretta. È il figlio di Mosé Esposito: dopo aver trascorso sette anni in cella, in Sicilia, venne scarcerato dalla Corte d’appello di Napoli. Era stato condannato a 9 anni per associazione mafiosa ed estorsione ai danni di un imprenditore del litorale domizio, in quanto ritenuto anch’egli (come il fratellastro Granato) esponente della fazione Bidognetti. Mosè Esposito, però, messosi alle spalle i trascorsi malavitosi, si sarebbe ravveduto, abbracciando la fede. Ora è un pastore evangelico
e adesso si dedica al sociale, provando a diffondere messaggi di speranza. Messaggi che però non sembrano essere serviti – se l’a torità giudiziaria dovesse accertare le accuse – a ‘salvare’ il figlio. Ma c’è sempre tempo per rimediare. A Massimo Esposito non viene contesta alcuna connessione con la criminalità organizzata.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome