ENNA – Oltre 200 carabinieri sono impegnati dalle prime ore dell’alba per mettere fine ad un enorme traffico di sostanze dopanti. Il maxi blitz delle prime ore dell’alba, che rappresenta il risultato di un’indagine durata diversi mesi, è stato messo in atto dal reparto operativo del comando dei carabinieri per la Tutela della Salute di Roma.
L’operazione contro il traffico di sostanze dopanti
Per loro, come detto, il prezioso supporto di oltre 200 militari dell’Arma dei carabinieri della provincia di Enna e di tutto il territorio nazionale. Nello specifico le forze dell’ordine hanno dato esecuzione a 12 arresti nei confronti di altrettanti soggetti accusati di traffico internazionale di sostanze dopanti anabolizzanti e stupefacenti. Si tratta complessivamente di sostanze altamente pericolose che sarebbero ‘girate’ nelle mani di gruppi criminosi capaci di rivendere poi nell’ambito sportivo. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere era stata richiesta dalla procura ed è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Enna Luisa Maria Bruno.
Controlli in tutta Italia
E potrebbe essere la chiave di volta per scoperchiare un vaso di Pandora nettamente più ampio di quanto si possa pensare. Nelle ultime ore, infatti, i carabinieri stanno eseguendo oltre 50 perquisizioni su tutto il territorio nazionale, segnale evidente che cellule di questa organizzazione potrebbero trovarsi ben oltre i confini siciliani. E la speranza è che questo tipo di operazione possa essere considerato un deterrente importante e, dunque, causare uno stop immediato di sostanze dopanti. Che però, purtroppo, sono ancora molto diffuse e in qualunque sport. Spesso celate dietro cure mediche, la maggior parte delle volte assunte per aumentare le prestazioni sportive. Ecco perché è tutt’altro che raro assistere a condanne per doping nel tennis, nel calcio, nel ciclismo e in tutti quegli sport dove lo stress fisico è maggiore. Che con il doping si spera di superare senza sapere che in realtà, in questo modo, i danni saranno di gran lunga maggiori.