Ha dato l’ultimo saluto al suo Giuseppe. Non andare in chiesa, a Pompei, per Valentina, era impossibile. Sapeva che qualcuno le avrebbe inveito contro, come è successo. Sapeva che in chiesa la tensione, appena avrebbe varcato la porta, sarebbe salita alle stelle. E così è stato. Ma davanti all’altare c’era suo figlio, il corpo del piccolo massacrato di botte dal compagno Tony Esobti Badre (clicca qui per leggere).
Valentina Casa ha assistito alla funzione in prima fila. Ha atteso l’arrivo della bara bianca accasciata sulla panca.
A celebrare il funerale, presso la chiesa San Giuseppe Sposo della Beata Vergine di Pompei, è stato il vescovo Tommaso Caputo.
E’ stata scelta la città di Felice, papà del bimbo, per i funerali del piccolo. In chiesa c’erano anche il sindaco di Cardito e di Massa Lubrense.
“Ciò che più serve ora è il silenzio – ha detto il vescovo durante il suo intervento. – Un silenzio che ci aiuti a riflettere e, perché no, a piangere. La morte di Giuseppe, ha continuato, è uno “sfregio all’umanità. Di fronte all’orrore e all’immensa pietà che” la sua fine ha suscitato, “la nostalgia è per la vita che non hai potuto vivere” .
Tony è in carcere con l’accusa di omicidio e tentato omicidio. A causa della sua violenza Giuseppe ha perso la vita e la sorellina Noemi è ancora in ospedale. Per ore i piccoli, dopo il pestaggio, sono stati in casa: nessuno ha chiamato i soccorsi. Valentina agli inquirenti ha detto di aver cercato di intervenire, di proteggere i figli, “ma lui (Tony, ndr.) mi ha dato un morso sulla spalla e mi tirava i capelli. Ho tentato di farlo smettere, ma picchiava anche me”.
Valentina ha lasciato la chiesa scortata, sfruttando una porta secondaria. Non ha assistito all’uscito del feretro.