Strasburgo, domani l’autopsia sulla salma di Antonio Megalizzi. Mattarella: “Profonda tristezza per una inaccettabile tragedia”

Nella lettera d'iscrizione alla Scuola di studi internazionali di Trento scriveva: "Garantisco che, come sempre, non mollerò mai"

Antonio Megalizzi morto
Antonio Megalizzi

STRASBURGO – Da quattro giorni il suo volto campeggia sulle pagine dei giornali, nelle immagini dei Tg, tra i link della rete. Eppure Antonio Megalizzi non amava farsi vedere. Preferiva farsi sentire. Era innamorato della radio e dell’Europa. Viveva per loro, si può dire. La sua vita è finita ieri, nel tardo pomeriggio, all’ospedale Molinette di Strasburgo. Il proiettile che Cheriff Chekat ha esploso contro di lui martedì sera gli si è conficcato in testa. E lì è rimasto. Antonio, in coma farmacologico per 3 giorni, non ce l’ha fatta. Ora il volume è basso, bassissimo. E’ il momento del dolore, ma anche della rabbia e delle indagini. Domani l’autopsia sulla salma.

Il Capo dello Stato ricorda Antonio Megalizzi: “Profonda tristezza per una inaccettabile tragedia”

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso “profonda tristezza per una inaccettabile tragedia. Sono particolarmente vicino al dolore della famiglia, della fidanzata e degli amici del giovane reporter italiano vittima dell’odio criminale e del fanatismo propugnato dal sedicente Stato islamico”. I suoi cari erano arrivati in Francia la sera stessa. Sono rimasti con lui per tutto il tempo. Ogni ora, ogni minuto che passava nonostante le speranze di rivedere i suoi occhi aperti e il suo contagioso sorriso risplendere fossero sempre di meno. A parecchi chilometri di distanza, il quartiere Cristo Re di Trento si riuniva in preghiera chiedendo di poter riabbracciare un figlio, anche se ‘adottivo’, di quella terra. Intanto, si aspetta di conoscere i tempi per il rientro della salma in Italia.

La lettera del giovane reporter ucciso a Strasburgo per l’iscrizione alla Scuola di Studi internazionali di Trento: “Garantisco che non mollerò mai”

A ricordare Antonio anche la Scuola di Studi internazionali di Trento, dove il 29enne aveva conseguito la laurea magistrale. “La perdita di Antonio, avvenuta a seguito di un atto barbaro e crudele, ha lasciato sgomenti la comunità della Scuola di Studi Internazionali e l’intero Ateneo”, ha dichiarato il direttore Andrea Fracasso, che ha poi ha ricordato. “Nella sua lettera d’iscrizione scriveva: ‘Garantisco che, come sempre, non mollerò mai. Prometto di mettere tutta l’attenzione, l’entusiasmo, l’impegno e la dedizione necessari’. Antonio non ha mai tradito questa promessa”.

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