AOSTA – Una tragedia incredibile. Non la prima, purtroppo non sarà neanche l’ultima. Perché quando la natura si ribella non esiste essere umano preparato che possa reagire a dovere.
La caduta da quota 3500 non gli ha lasciato scampo
L’ultimo episodio sulla via normale del Cervino, un incidente che ha coinvolto un alpinista moldavo morto sul colpo dopo una rovinosa caduta. Forse un errore umano, o forse altro. La certezza è che l’uomo ha perso la vita dopo essere precipitato in un canalone sotto il Colle del Leone, vale a dire da un’altezza di oltre 3500 metri. Non è stato facile raggiungere il corpo perché a quelle alture le condizioni meteorologiche non sono mai ottimali.
Il corpo dell’uomo recuperato dopo diverse ore
Ecco perché il cadavere dell’uomo è stato recuperato soltanto in tarda mattinata grazie all’intervento in elicottero dalle guide del soccorso alpino valdostane e dai finanzieri del Sagf di Cervinia. Una tragedia, dunque,capitata a chi quelle traversate le conosceva benissimo. L’uomo era partito infatti martedì scorso per la salita alla Gran Becca. Questo nonostante le condizioni meteo non fossero assolutamente favorevoli per la partenza a causa della presenza di molta neve in zona. Il suo obiettivo dichiarato era quello di raggiungere il punto chiamato ‘Capanna Carrel’ ad oltre 3800 metri di quota. Ma a quel traguardo l’alpinista purtroppo non ci sarebbe mai arrivato. I contatti con chi era a terra si erano persi da un po’ e proprio a causa di questo filo interrotto che era stato lanciato l’allarme. Lo ha fatto un’amica ieri sera che, nonostante la preoccupazione, aveva atteso invano il suo rientro. Le verifiche partite poco dopo la richiesta di soccorso da parte della donna si sono concentrate lungo il percorso che la vittima avrebbe dovuto calcare. E proprio lì, nonostante le avverse condizioni del tempo, sono arrivate le drammatiche risposte. Dopo averlo recuperato, il corpo è stato portato nell’obitorio di Valtournenche.