Transizione 5.0: scelte improrogabili entro il 2025

36
credito imposta
credito imposta

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha stabilito le scadenze e le procedure operative riguardanti i crediti d’imposta Transizione 5.0 e 4.0. Il provvedimento è stato adottato al fine di evitare il cumulo illegittimo dei benefici fiscali, in conformità con il Decreto Legge 175/2025. Quest’ultimo, infatti, sancisce l’incompatibilità tra i due crediti per i medesimi beni agevolabili. Le imprese che hanno inoltrato domanda per entrambi gli incentivi sono tenute a scegliere quale mantenere entro il 27 novembre 2025. Tale opzione deve essere esercitata tramite procedura telematica.

Il MIMIT ha ricordato che le domande trasmesse tra il 7 e il 27 novembre 2025 potranno essere integrate su richiesta del Gestore dei Servizi Energetici (GSE), ma solo entro il termine perentorio del 6 dicembre 2025. Questa possibilità è subordinata al rispetto delle disposizioni contenute nel Decreto Legge 19/2024 e nella Legge 178/2020, che disciplinano rispettivamente i due incentivi. La procedura vale anche per le aziende che hanno già comunicato il completamento dell’investimento. In questi casi, l’impresa deve formalmente rinunciare al credito non utilizzato entro cinque giorni dalla ricezione della comunicazione via PEC da parte del GSE.

Per gestire correttamente il divieto di cumulo, il GSE ha inviato alle imprese interessate una comunicazione PEC contenente il modello di Dichiarazione Sostitutiva di Atto Notorio (DSAN). Il beneficiario deve compilare, firmare digitalmente e trasmettere il documento entro i termini prescritti. Il mancato rispetto di tale adempimento comporta la decadenza dal beneficio non scelto. Il MIMIT ha chiarito che tale comunicazione è rivolta sia alle imprese con doppia domanda sia a quelle che hanno già notificato il completamento dell’investimento. In entrambi i casi, il GSE procede allo svincolo immediato delle somme prenotate una volta ricevuta la rinuncia. La procedura DSAN assume, quindi, un ruolo fondamentale per accedere al beneficio selezionato o per prevenire contestazioni future.

Il GSE effettua i controlli previsti dal Decreto Legge 175/2025, in combinato disposto con l’articolo 38 del Decreto Legge 19/2024. Le verifiche riguardano la documentazione tecnica, i requisiti di ammissibilità e la riduzione dei consumi energetici, che rappresenta un requisito imprescindibile per il credito d’imposta Transizione 5.0. Qualora dai controlli emergano delle irregolarità, il GSE ha la facoltà di adottare provvedimenti di annullamento della prenotazione del credito, informando contestualmente l’Agenzia delle Entrate per la decadenza o il recupero degli importi, maggiorati di interessi e sanzioni.

Per le imprese che optano per il credito d’imposta Transizione 5.0, il decreto prevede una specifica tutela. Nel caso in cui il beneficio non venga riconosciuto a causa del superamento del limite di spesa, è comunque possibile accedere al credito d’imposta 4.0, purché nei limiti delle risorse ancora disponibili. Questa clausola di salvaguardia mira a garantire la continuità degli investimenti in beni strumentali, pur ribadendo la necessità di rispettare scrupolosamente le scadenze e gli obblighi procedurali previsti dalla normativa. Il MIMIT ha ricordato che, nonostante le risorse del credito d’imposta Transizione 5.0 siano esaurite dopo il decreto direttoriale del 7 novembre, il legislatore ha comunque consentito la presentazione di nuove domande entro il 27 novembre, in previsione di eventuali ulteriori stanziamenti. Le richieste devono essere complete e facilmente consultabili. Qualora il GSE rilevi dati mancanti o documenti non corretti, la richiesta può essere integrata entro la scadenza inderogabile del 6 dicembre 2025. La gestione delle prenotazioni e delle successive integrazioni rappresenta, pertanto, un aspetto cruciale per l’accesso all’incentivo. Per le imprese che hanno già presentato due domande, la rinuncia a uno dei due crediti deve avvenire sempre tramite DSAN, trasmessa in modalità telematica e nel rispetto dei criteri di tempestività definiti dal MIMIT. La corretta applicazione di queste procedure risulta fondamentale per garantire l’equità e l’efficacia degli incentivi a sostegno della transizione digitale ed ecologica delle imprese italiane. In definitiva, il MIMIT ha inteso fornire un quadro normativo chiaro e completo, volto a favorire l’accesso ai benefici fiscali nel rispetto delle regole e delle scadenze stabilite.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome