Trasporti illegali, ‘african taxi’ travolge un motociclista di notte a Pozzuoli

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African taxi

POZZUOLI – Un altro grave incidente sul litorale domizio mette in luce un fenomeno ormai fuori controllo e troppo spesso ignorato: quello degli “african taxi”, i taxi abusivi gestiti da cittadini stranieri, perlopiù irregolari, che operano quotidianamente tra Licola, Varcaturo e Lago Patria lungo la via Domiziana. E’ accaduto tutto intorno alle 2 di ieri notte, su via Montenuovo Licola Patria. Un motociclista è stato travolto da un’autovettura in corsa con a bordo due cittadini stranieri, che dopo l’impatto si sono dati alla fuga, lasciandolo agonizzante sull’asfalto. Il centauro, soccorso in gravi condizioni, è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, dove si trova attualmente ricoverato in prognosi riservata.

Le forze dell’ordine indagano per risalire all’identità dei fuggitivi, anche grazie all’ausilio delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona. L’episodio ha riacceso con forza il dibattito su una piaga che da anni interessa il litorale flegreo: auto vecchie, spesso malandate e prive di assicurazione o revisione, utilizzate per trasportare passeggeri in modo completamente abusivo, in cambio di pochi euro. Un sistema illegale, ma radicato, che risponde alla mancanza cronica di trasporti pubblici efficienti e che diventa per molti lavoratori stranieri l’unica alternativa per spostarsi.

A lanciare l’allarme è Manuel Ruggiero, presidente dell’associazione “Nessuno Tocchi Ippocrate”, che denuncia pubblicamente la pericolosità del fenomeno: “Non è raro che siano coinvolte in incidenti, anche gravi, come testimoniano numerosi episodi registrati negli ultimi mesi lungo il tratto che collega Licola a Varcaturo, una delle zone a più alta densità di trasporti irregolari della Campania”. Secondo Ruggiero, queste vetture “spesso vecchie, malandate, senza assicurazione né revisione, e condotte da persone prive di patente di di guida”, rappresentano un rischio quotidiano per la sicurezza di automobilisti e pedoni. Ma il problema non si limita alla mancanza di requisiti tecnici.

Le modalità di guida sono altrettanto preoccupanti: “Molti di questi autisti non solo non sono in possesso di un regolare permesso di soggiorno, ma ignorano completamente le norme del codice della strada, guidano veicoli con freni inefficienti, gomme lisce o addirittura targhe contraffatte, e spesso non rispettano i semafori, gli stop, né i limiti di velocità”, aggiunge Ruggiero.

A rendere ancora più allarmante il quadro è la totale inadeguatezza dei controlli: “Le forze dell’ordine sembrano sottodimensionate di fronte al fenomeno. I controlli sono difficilmente risolutivi, mentre le sanzioni spesso non vengono pagate e i veicoli, anche se sequestrati, tornano facilmente in circolazione”, denuncia l’attivista. Un residente di Varcaturo, che preferisce restare anonimo, racconta la sua quotidiana convivenza con questo pericolo invisibile ma letale: “È una situazione fuori controllo – si sfoga – questi taxi abusivi sono un pericolo costante. Ho visto con i miei occhi auto piene zeppe di persone, senza cinture, che zigzagano tra le corsie. È solo questione di tempo prima che ci scappi una tragedia ancora più grande”.

Il fenomeno, sebbene alimentato da un evidente disagio sociale, non può essere tollerato, sottolinea Ruggiero: “In mancanza di un sistema
pubblico di trasporti efficiente, queste alternative illegali si trasformano in una forma di sopravvivenza sociale, ma allo stesso tempo rappresentano una bomba a orologeria in termini di sicurezza pubblica”. Per questo motivo, la proposta dell’associazione è chiara:
servono interventi strutturali, non solo repressione. “Presidi fissi delle forze dell’ordine, progetti di integrazione per i migranti regolari e, soprattutto, un piano straordinario di trasporto pubblico per il litorale domizio”, conclude Ruggiero. “In caso contrario, i ‘taxi della morte’ continueranno a circolare, e con loro crescerà il rischio per tutti: italiani e stranieri”.

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