Trentino: cittadini acquistano un bosco per salvarlo

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Acquisto collettivo
Acquisto collettivo

Un intero bosco di 15 ettari, fino a pochi mesi fa destinato a diventare un complesso residenziale, è stato acquistato e salvato dai cittadini della Val di Fiemme. L’operazione, conclusa nei giorni scorsi, è il risultato di una mobilitazione senza precedenti che ha permesso di raccogliere oltre 800.000 euro, la cifra necessaria per finalizzare l’atto di compravendita e sottrarre l’area alla speculazione per sempre.

Il terreno, situato in una posizione panoramica e strategica dal punto di vista ecologico, era al centro di un controverso progetto di lottizzazione. La prospettiva della deforestazione e della cementificazione ha allarmato la comunità locale, preoccupata per la perdita di un prezioso corridoio faunistico e di uno spazio vitale per l’equilibrio idrogeologico della valle.

Di fronte a questo rischio, è nato il comitato spontaneo ‘Salviamo il nostro bosco’. In poche settimane, un piccolo gruppo di residenti ha dato vita a una campagna di sensibilizzazione capillare, utilizzando i social network, il passaparola e decine di piccoli eventi organizzati nei paesi della valle. L’obiettivo era chiaro: trasformare l’indignazione in un’azione concreta e collettiva.

La raccolta fondi, battezzata ‘Un pezzo di futuro per tutti’, ha superato ogni aspettativa. Hanno contribuito centinaia di famiglie con donazioni di varia entità, ma anche le scuole, che hanno organizzato mercatini di beneficenza, e numerose piccole imprese artigiane, che hanno destinato una parte dei loro ricavi alla causa. Ogni donazione ha rappresentato un mattone per costruire un muro contro la speculazione.

Con la somma raggiunta, il comitato ha potuto formalizzare l’acquisto del bosco, che ora diventerà un bene comune inalienabile. La gestione dell’area è stata affidata a una fondazione di partecipazione appositamente costituita, che ne garantirà la tutela e la fruizione pubblica nel pieno rispetto degli equilibri naturali.

I progetti futuri sono già stati delineati e puntano a valorizzare il patrimonio naturale appena salvato. Saranno creati percorsi didattici per le scuole, verranno installate postazioni per il birdwatching e si promuoveranno attività di ricerca sulla biodiversità locale. Il bosco non sarà una riserva chiusa, ma un luogo vivo, aperto a tutti.

‘Questa vittoria non è di un comitato, ma di un’intera valle che ha scelto di investire sul proprio benessere’, ha dichiarato la presidente della neonata fondazione. ‘Abbiamo dimostrato che l’unione può generare un valore che nessuna cifra può comprare: il senso di appartenenza a un luogo e la responsabilità di custodirlo per chi verrà dopo di noi’.

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