TRENTO – I carabinieri di Trento hanno arrestato un pedofilo residente in alta Val Rendena. Qualche giorno fa, durante un controllo i militari alla ricerca di stupefacenti hanno fermato il 39enne. Trovando una videocamera digitale all’interno della quale erano contenuti filmati amatoriali. Trasmessi subito al Nucleo Investigativo di Trento, insieme a quelli contenuti in un cellulare e in un personal computer sequestrati all’uomo. E’ emerso quindi il materiale pedopornografico contenuto nei dispositivi. Con più di mille tra video e fotografie di bambini ritratti e ripresi in atteggiamenti pornografici con adulti, video di riprese amatoriali. Realizzate dal 39enne con minorenni all’interno del bagno della propria abitazione intente a espletare attività di igiene intima.
Tanti i video trovati nel suo pc e nella videocamera
Tra questi video si è riscontrata una particolare predilezione per bambine occupate a giocare su altalene o a immergersi in alcune fontane. Con videoriprese mirate e zoomate sulle parti intime, con commenti irripetibili dell’arrestato. L’uomo si appostava negli angoli oscuri del paese. Evitando d’essere visto da terzi e, sfruttando le fessure delle tende dei bagni di abitazioni private al pianterreno, videoregistrava a loro insaputa le bambine. O ancora sfruttando la posizione centrale della propria abitazione in paese, dietro ai vetri del suo balcone puntava l’obiettivo verso una fontana del centro dove è consuetudine per i bambini fare il bagno d’estate o giocare in costume. In altri casi riprendeva il piazzale della scuola elementare in attesa di qualche bambina. Si nascondeva dietro alcune siepi del parco giochi per attendere il momento in cui delle bambine andassero sulle altalene. Scegliendo con pazienza il momento più opportuno per filmare solo certi specifici fotogrammi.
Il pm ha quindi chiesto la misura cautelare urgente al gip che, nella mattinata di lunedì 18, ha disposto l’immediata detenzione del 39enne nel Servizio di Psichiatria dell’Ospedale Santa Chiara per la reclusione e le cure del caso. Riconoscendo il “concreto pericolo che l’indagato commetta delitti della stessa specie di quello per cui si procede”. E aggiungendo pure che il quadro evidenziato dai carabinieri illustra dei “disturbi ossessivo-compulsivi che l’indagato non riesce a controllare”, come si legge nell’ordinanza. L’uomo, con precedenti specifici, è piantonato in ospedale. E rischia fino a 12 anni di reclusione, accusato dei reati di detenzione di ingente quantitativo di materiale pedopornografico e per la relativa produzione.
(LaPresse)