Trento, rubava carte d’identità: arrestato il ‘re’ della truffa

Foto LaPresse - Stefano Porta

Trento, 25 mag. (LaPresse) –

Cercava di ottenere la fiducia della vittima e poi rubava la sua carta d’indentità, cambiando la foto e usandola per aprire conticorrente fuori regione. È stato arrestato il pluripregiudicato S. R., già noto alle forze dell’ordine.

L’uomo, che si trova ora nel carcere di Genova Marrassi, è accusato di ricettazione, truffa, sostituzione di persona, uso indebito di carte di credito, falsità materiale e falsità ideologica, possesso e fabbricazione di documenti di identità falsi, appropriazione indebita aggravata, truffa, auto riciclaggio, con le aggravanti della continuazione e della recidiva specifica infraquinquennale, con la dichiarazione di abitualità e professionalità nei reati contestati. I reati sono stati commessi a Canal San Bovo (Trento), Trento e nel nord-est dell’Italia. Le indagini hanno accertato anche operazioni di riciclaggio di denaro per 25mila euro.

L’indagine, chiamata ‘Identità Perduta’, è iniziata nel 2017 dopo che un uomo sessantunenne, residente a Canal San Bovo, aveva denunciato l’appropriazione della sua carta d’identità per mano di un sedicente Emilio Mario Gentilone, scoperto essere S. R. Nel luglio 2017, l’uomo aveva sporto una seconda denuncia per sostituzione di persona dopo avere ricevuto dalla prefettura di Parma una contestazione amministrativa riguardante l’emissione di un assegno scoperto di 1.648,33 euro tratto da un conto corrente da lui mai aperto. Dalle indagini era emerso che Gentilone era riuscito ad ingannare la vittima, promettendogli un lavoro fuori regione, facendosi consegnare la carta d’identità e poi facendo perdere le sue tracce.

Attaverso la sostituzione dell’identità, R. era riuscito ad attivare due schede telefoniche, aprire due conti correnti postali a Ferrara e usufruire di prestazioni sanitarie presso l’ospedale di Trento. Inoltre, aveva aperto sette utenze telefoniche mobili e cinque conti correnti in sette città diverse. Inoltre dalle indagini è emerso come, all’atto dell’apertura dei conti, R. si presentava come dipendente o funzionario delle forze di polizia o armate, mostrando false tessere di riconoscimento o statini retributivi ottenuti indebitamente.

Nel marzo 2017 un uomo identificato come S. R. era stato arrestato dalla polfer di Firenze perchè trovato in possesso dei documenti contraffatti del sessantunenne residente a Canal San Bovo che aveva sporto denuncia. Ancora, nel gennaio 2014 l’uomo era nuovamente stato arrestato perchè colto, insieme a un complice, in flagranza del reato di possesso di documenti del Vaticano a firma del Cardinale Bertone, di una tessera personale di riconoscimento della guardia di finanza, un paio di manette e altra documentazione di provenienza illecita.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome