Trento, scomparsa di Sara Pedri. La sorella: “Vittima di burn out in ospedale”

Continuano le ricerche della ragazza

Foto LaPresse - Mourad Balti Touati Milano, ingresso dell'ospedale Niguarda Nella foto: l'ingresso dell'ospedale

TRENTO – “Sara, vittima di burn-out dovuta alle condizioni professionali interne al Santa Chiara di Trento”. Così Emanuela Pedri, sorella della ginecologa forlivese di 31 anni di cui non si sa più nulla dal 4 marzo scorso subito dopo il trasferimento dall’ospedale di Trento a quello di Cles da cui si era dimessa. Intanto, mentre la procura ha aperto un’indagine e i carabinieri continuano le ricerche di Sara, l’azienda sanitaria provinciale ha avviato un’inchiesta interna. “La commissione ritiene opportuno effettuare, entro le prossime due settimane, un’audizione di tutto il personale dell’unità operativa di ostetricia e ginecologia del Santa Chiara – fa sapere l’azienda sanitaria – Sono già partiti i primi inviti a colloquio ai quali ne seguiranno altri nei prossimi giorni. Il direttore dell’unità operativa di ginecologia ha concordato di utilizzare un periodo di ferie arretrate e non godute per agevolare il lavoro della commissione che, si assicura, procederà con speditezza e massima trasparenza”.

(LaPresse)

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