“A furia di stringere i cordoni della borsa aumenta la disoccupazione”. Parole di Matteo Salvini, parole dirette a Giovanni Tria che ha ‘bocciato’ il decreto famiglia di Luigi Di Maio.
Il vicepremier leghista non ci sta a bloccare l’Italia. “Per i nostri giovani – ha spiegato il capo del Viminale, rispondendo ieri a Bianca Berlinguer, su Rai Tre– voglio stabilità, basta precariato. Se Di Maio presenta una proposta per aiutare le famiglie, bene. Ho imparato a conoscerlo in questi 11 mesi come una persona seria, quindi vuol dire che ci sono le coperture”.
Tria ieri sera era stato netto: “Per ora non sono state individuate. Il provvedimento è stato rinviato”. E la strada di aumentare il deficit non fa impazzire il ministro dell’Economia: “Il deficit non è una decisione autonoma dai mercati, perché significa prendere denaro a prestito. Il problema – ha continuato Tria – è che il deficit significa che qualcuno sia disponibile a prestarci del denaro a quel tasso di interesse. Inutile pensare di fare un deficit per 2-3 miliardi in più quando poi per fare questo dobbiamo fare interessi aggiuntivi per 2-3 miliardi”