MONDRAGONE – Omicidio e occultamento di cadavere: sono le ipotesi di reato contestate dal pubblico ministero Albenzio Ricciardiello alla 44enne Maddalena Sbrescia. Per i militari dell’Arma del Reparto territoriale di Mondragone, la donna avrebbe ucciso la madre, Concetta Infante (nella foto), 77enne, originaria di Portici, nascondendo il corpo per oltre un mese in un baule posizionato nella camera da letto della loro abitazione di via Razzino, nell’area degli ex palazzi Cirio nella città di Mondragone, in provincia di Caserta.
La macabra scoperta è stata fatta sabato scorso da Elisabetta Sbrescia, la sorella di Maddalena: aveva lasciato l’Abruzzo, dove risiede, per recarsi a Mondragone e fare visita alla mamma. Ma in casa ha rinvenuto soltanto il suo cadavere: sconvolta per quanto visto, ha immediatamente chiamato soccorsi e forze dell’ordine.
I primi accertamenti indicano che il corpo era in avanzato stato di decomposizione, circostanza che ha portato gli investigatori a ritenere che il decesso risalga almeno allo scorso novembre. La 44enne, in presenza del suo legale, l’avvocato Edmondo Caterino, è stata interrogata già due giorni fa dai carabinieri, sotto la supervisione del tenente colonnello Antonio Bandelli, ma in quella occasione ha scelto di non rispondere.
La Procura di S. Maria Capua Vetere ha formalizzato le accuse dopo aver ordinato l’autopsia sul corpo della Infante, che si terrà oggi presso l’istituto di medicina legale di Caserta. Questo passo è cruciale per l’inchiesta, poiché servirà a determinare le cause del decesso della 77enne e se sia stata uccisa o abbia perso la vita per cause naturali. Nel secondo caso, la figlia potrebbe essere accusata solo di occultamento di cadavere. Attualmente, Maddalena Sbrescia, da ritenere innocente fino a una eventuale sentenza di condanna irrevocabile, non è sottoposta a misura cautelare.
Dato lo stato di conservazione del cadavere, la donna, pensionata, potrebbe essere stata uccisa o essere stata vittima di un malore fatale e poi nascosta per motivi ancora tutti da chiarire. Con lei, in casa, solo una figlia che sembra aver negato alla sorella che vive fuori, negli ultimi tempi, il contatto con la mamma. Insospettita, l’altra figlia si è recata nell’appartamento al decimo piano dei cosiddetti Palazzi Cirio e appena aperta la porta di casa, non ha avuto dubbi.
L’odore della morte l’ha condotta in camera da letto, ha aperto il baule ed ha chiamato i carabinieri. Solo l’autopsia, prevista per oggi all’ospedale di Caserta potrà far luce su quanto accaduto in quella casa e che ruolo abbia avuto la figlia che abitava con Concetta.
Si indaga per occultamento di cadavere a carico di ignoti ma non si escludono altri provvedimenti nelle prossime ore. Da confermare la versione fornita dalla figlia che viveva con la 77enne, ha raccontato la sua versione: il decesso circa un mese fa dopo una brutta caduta in cui aveva battuto la testa e la decisione di chiudere il corpo nel baule perché non poteva provvedere ai funerali.
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