GRAZZANISE (Clara Mattei) – Ventiquattro ore di ricerche, con la mobilitazione di carabinieri e vigili del fuoco, poi la tragica scoperta: Giovanni Izzo (nella foto a destra) giaceva pochi metri più in là di dove era stata ritrovata la sua auto. Morto. Si è chiusa nel peggiore dei modi la vicenda che ha visto protagonista il 58enne, già affiliato al clan dei Casalesi, in libertà dopo numerosi anni di detenzione. Non si avevano più sue notizie da sabato, quando era uscito di casa a bordo della sua auto. La famiglia (lascia moglie e due figli), evidentemente abituata ad assenze prolungate, si è allarmata solo martedì, quando ha sporto denuncia presso la locale stazione dei carabinieri. In località Lontro degli Schiavi, nei pressi del fiume Volturno, è stata ritrovata la Panda celeste di Izzo, con gli sportelli chiusi, dunque le ricerche si sono concentrate in quel punto ma anche fino alla foce del fiume, a Castelvolturno, con l’ausilio dei cani molecolari, dei sommozzatori, degli elicotteri e degli esperti in topografia dei vigili del fuoco. A coordinare le indagini sono Luigi De Santis, comandante della stazione carabinieri di Grazzanise, e il capitano Alessandro Governale, guida della Compagnia di S. Maria Capua Vetere. Dopo una intera giornata di ricerche, la svolta. Il corpo del 58enne è stato ritrovato poco distante. Ora si trova all’Istituto di Medicina legale di Caserta per l’autopsia: è il punto di partenza per capire come sia sopraggiunta la morte di Izzo, se in modo naturale o violento. Pare che l’ex affiliato al clan frequentasse spesso quella zona, parecchio isolata, per incontrare delle persone. Che sia accaduto anche questa volta? C’entra il suo passato criminale o si è trattato di una fatalità? Lo chiariranno solo le indagini.
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