MELITO – Nel 2023 il triste primato della vittima di camorra numero uno dell’anno spetta a Melito, Comune dell’area nord di Napoli, sconvolto ieri per l’uccisione di Vincenzo Nappi. Il 57enne, ritenuto elemento di spicco degli Amato-Pagano al punto da essere considerato come il boss di Melito, è stato raggiunto dai sicari, che si sono introdotti nel locale da una porta secondaria, mentre era a pranzo in una trattoria del centro storico della cittadina alle porte del capoluogo partenopeo.
L’agguato
Poco prima delle 14, all’indirizzo di Nappi, conosciuto con il soprannome di ‘o’ pittore’ sono stati esplosi circa 10 colpi di arma da fuoco. Per il 57enne, che si trovava all’interno del ristorante ‘Gaetano e Teresa’ di via Rossi, insieme ad altre persone, non c’è stato scampo. Dopo aver esaurito i proiettili, i killer si sono dileguati, facendo perdere le proprie tracce. Pare che all’interno della sala ci fossero circa 14 clienti. Diversi dei quali commensali della vittima. Le indagini sull’agguato di camorra sono state affidate ai carabinieri. La salma di ‘o’ pittore’ è stata trasferita a Giugliano per l’autopsia.
Caccia al killer
In attesa dei risultati, i militari dell’Arma ce la metteranno tutta per scoprire chi sia stato a fare fuoco, chi abbia deciso che Nappi meritasse di morire e il perché di un’esecuzione in pieno giorno, in una trattoria che a ora di pranzo nei giorni feriali accoglie spesso diversi clienti che scelgono i tavoli di ‘Gaetano e Teresa’ per il pasto pomeridiano. La notizia dell’agguato davanti ai clienti di un ristorante ha fatto il giro del mondo. Ancora una volta la camorra ha fatto parlare di sé, mostrando il volto oscuro del territorio partenopeo. Con l’uccisione del boss di Melito, la cittadina alle porte di Napoli ha rivissuto il terrore di 20 anni fa, quando la faida tra il clan Di Lauro e gli Scissionisti, di cui il 57enne faceva parte, mieteva una vittima al giorno.
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