Truffa all’Inps, 458 persone denunciate in Calabria

Avevano messo in piedi un'organizzazione fatta di rapporti di lavoro fittizi

Foto LaPresse - Claudio Furlan

REGGIO CALABRIA – Una maxi operazione contro le truffe all’Inps. È stata condotta questa mattina dalle forze dell’ordine in Calabria ed ha portato ad un risultato importante ma al tempo stesso sconcertante. Sono infatti ben 458 le persone denunciate dopo un’attività di indagine con la quale sono stati messi nel mirino fittizi rapporti di lavoro e contributi a falsi braccianti non aventi diritto.

I dettagli della truffa

Quel che è emerso dall’attività investigativa è che nel quadro generale risultano coinvolte anche intere famiglie legate alla criminalità organizzata locale. Sono stati i carabinieri ad eseguire l’operazione denunciando 458 persone alla procura della Repubblica di Locri. Tra i destinatari del provvedimento ci sono anche dodici imprenditori agricoli nei confronti dei quali è stata mossa l’accusa di truffa. Sono state delle indagini lunghe e complesse, condotte in un arco di tempo compreso tra il febbraio del 2017 e il novembre di quest’anno a smascherare l’organizzazione. La cui attività, secondo quanto accertato dagli inquirenti, ha causato un danno erariale di quasi sei milioni di euro. Ad essere attenzionati dagli investigatori alcuni fittizi rapporti di lavoro e la conseguente erogazione da parte dell’INPS, in particolare in favore di falsi braccianti, di contributi cui gli stessi non avevano alcun diritto.

Le accuse e il modus operandi del gruppo

Le persone coinvolte nell’indagine sono state accusate dunque, a vario titolo, oltre che di truffa aggravata, anche di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico e falsità in scrittura privata. È emerso che le somme che venivano illegalmente erogate sulla base di rapporti di lavoro di fatto inesistenti riguardavano indennità relative a malattia, disoccupazione e maternità. Altro elemento importante è quello relativo alle imprese agricole con cui venivano attestati i falsi rapporti di lavoro che, grazie agli elementi in possesso degli investigatori, sono state ricondotte a persone legate a famiglie nell’orbita della criminalità organizzata operante nella zona della Locride.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome