WASHINGTON – Basta con stupide guerre politiche e con queste indagini ridicole e di parte. No alla vendetta e alla resistenza, bisogna scegliere la strada della grandezza”. Donald Trump legge il discorso sullo stato dell’Unione davanti al Congresso con l’ala democratica pronta a reagire. “La mia agenda non è un’agenda repubblicana o democratica – ha detto a Trump – ma è l’agenda del popolo americano. E insieme possiamo spezzare decenni di stallo politico, superare le vecchie divisioni, curare le vecchie ferite, costruire nuove coalizioni, forgiare nuove soluzioni e sbloccare il futuro dell’America. La decisione è solo nelle nostre mani”.
Sì al muro col Messico
Alla scadenza del 15 febbraio, senza un accordo complessivo sulla sicurezza al confine col Messico, il rischio è quello di un nuovo shutdown. Il muro – dice – comunque si farà, e insiste sul ritiro delle truppe da Siria e Afghanistan. Molte dem indossavano abiti bianchi in difesa dei diritti delle donne.
Le critiche dei dem
I dem hanno criticato il discorso sullo stato dell’Unione di Trump fin dalle prime anticipazioni. “Una palese ipocrisia”, ha detto il leader dell’opposizione al Senato, Chuck Schumer, affermando che il presidente potrebbe parlare di unità oggi ma “spende gli altri 364 giorni dell’anno a dividerci”.
Stacey Abrams
Il tycoon ha risposto: “già critica il mio discorso, anche se non lo ha ancora visto. E’ arrabbiato per non aver vinto il Senato, dopo aver speso una fortuna”. “Lo shutdown è stata una trovata orchestrata dal presidente degli Stati Uniti, una del tipo che viola ogni principio di correttezza e che tradisce non solo il nostro popolo ma i nostri valori”, ha commentato l’ex candidata afroamericana a governatore della Georgia Stacey Abrams, alla quale è stata affidata la risposta dei democratici al discorso.