Trump contro Huawei. Rischi di cybersecurity, iniziata la campagna di isolamento nei confronti del colosso cinese

Gli Stati Uniti hanno ufficialmente iniziato la campagna di isolamento nei confronti del colosso asiatico della tecnologia Huawei. Alla base di questa decisione, per la quale anche gli alleati sono stati pressati, ci sarebbero motivi di sicurezza

WASHINGTON – Chiusura totale nei confronti del colosso tecnologico Huawei. È ciò che avrebbero chiesto gli Stati Uniti coinvolgendo nell’offensiva anche i suoi alleati tra cui l’Italia. Un’ennesima sfida alla supremazia nell’hi-tech cinese, dunque, ma non solo.

Le motivazioni

Alla base della decisione ci sarebbe la preoccupazione per la sicurezza nazionale motivo per cui è iniziata questa campagna di isolamento nei confronti dei prodotti del gruppo asiatico e i suoi prodotti nelle telecomunicazioni. Rischi di cybersecurity, dunque, che si estenderebbero sia sul fronte militare che su quello economico e finanziario. Ecco spiegata la serie di incontri che i funzionari dell’amministrazione Trump hanno organizzato con i più importanti esponenti delle telecomunicazioni al fine di sostenere la loro causa.

Particolare preoccupazione deriverebbe a quanto pare dalle tecnologie di ultima generazione capaci di gestire perfino le auto self-driving. Cosa che, secondo il Pentagono,  potrebbe rendere vulnerabili le forze armate in primis ma anche impianti industriali e infrastrutture. Una vera e propria minaccia, dunque, che aveva già tempo fa portato Trump e i suoi seguaci a rendere pubblico questo timore fino ad inasprire i toni e assumere un atteggiamento protezionistico facendo pressione anche sugli alleati.

La risposta Huawei

Un cordone anti-cinese al quale il colosso asiatico non poteva non rispondere a tono: “Huawei – hanno dichiarato i responsabili – è sorpresa dai comportamenti del governo USA. Anche perché se il comportamento di un governo si estende oltre la sua giurisdizione, tale attività non dovrebbe essere incoraggiata”. Poi, come ampiamente previsto, un’apologia dei propri prodotti: “Le soluzioni Huawei – hanno concluso – sono ampiamente usati in oltre 170 Paesi in tutto il mondo, servono 46 dei primi 50 operatori mondiali e centinaia di milioni di consumatori. Ci scelgono perché si fidano pienamente”. La battaglia, insomma, è appena iniziata. E, stando alle promesse, ci sarà da divertirsi.

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