Tav, pressing di Chiamparino contro il governo. ‘Madamin’ in piazza l’8 dicembre

Il 'Patto per il territorio', di durata triennale, prevede opere di mitigazione, cioè interventi compensativi, per la Val Susa, per favorire l'occupazione e ridurre l'impatto sul territorio

In foto Sergio Chiamparino

MILANO (LaPresse) – Il doppio fronte Sì Tav, quello istituzionale capitanato da Sergio Chiamparino e quello della società civile guidato dalle 7 ‘madamin’ animatrici della manifestazione del 10 novembre, viaggia ad alta velocità. Il governatore piemontese ha firmato un protocollo d’intesa con Mario Virano, direttore generale di Telt (Tunnel Euralpin Lyon Turin Sas), la società italo-francese incaricata della realizzazione della linea ferroviaria Torino-Lione, e Paolo Foietta, commissario di governo per l’opera e presidente dell’Osservatorio sulla Tav.

Caso Tav, Chiamparino contro il governo

Il ‘Patto per il territorio’, di durata triennale, prevede opere di mitigazione, cioè interventi compensativi, per la Val Susa, per favorire l’occupazione e ridurre l’impatto sul territorio. L’importo totale è di 98,5 milioni stanziati dal Cipe da destinare ai Comuni del torinese interessati dai lavori. Di cui 32 disponibili e 10 già spesi.

“La firma – ha rimarcato Chiamparino – mi pare un segnale inequivocabile della volontà del territorio di realizzare la Torino-Lione. Un atto di fiducia verso la conclusione dei lavori, oltre che un’opportunità per la Valsusa. Ovviamente, questi interventi avanzeranno se avanzerà l’opera principale”.

“Quello che mi aspetto è che il governo sciolga le riserve per la realizzazione del tunnel di base. Ma non sono così tranquillo che avvenga, anzi sono sinceramente preoccupato. E temo molto che questo continuo rimpallare l’analisi costi/benefici sia solo un modo per arrivare il più possibile in là nei tempi delle decisioni. Mi auguro di essere clamorosamente smentito. E sarei felice se nell’incontro tra governo e imprenditori del 5 dicembre prossimo venisse dato il via libera”.

Alta velocità, spunta l’ipotesi referendum

E su questo il presidente piemontese non ha mancato di ribadire il suo fastidio per lo ‘sgarbo istituzionale’ di non essere stato ancora ricevuto dall’esecutivo. Nonostante le ripetute richieste all’indirizzo in particolare di del ministro delle Infrastrutture Toninelli.

Mentre Chiamparino pensa a un referendum sull’alta velocità, si muovono anche le 7 promotrici del comitato ‘Sì, Torino va avanti’. Che, forti del successo di piazza del 10 novembre e delle oltre 45mila adesioni su Facebook, stanno pensando a una ‘contro-azione’ per l’8 dicembre. Giorno in cui si danno appuntamento a Torino i No Tav.

“Stiamo lavorando per dare un segnale pacifico”, fanno sapere le ‘madamin’, che stanno raccogliendo idee dagli iscritti al gruppo social, “agiremo con la stessa compostezza e compattezza che abbiano tutti insieme dimostrato durante la nostra grande manifestazione”.

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