HONG KONG (LaPresse/AFP) – Turchia, la crisi della lira continua ad appesantire i mercati. La crisi della lira turca, che perde anche oggi oltre il 7% nel cambio col dollaro, pesa sui mercati europei e asiatici. Che sono infatti timorosi di un contagio nei confronti dell’economia globale. Con gli investitori già tesi per la disputa commerciale in atto tra Cina e Stati Uniti, il crollo della valuta turca ha scatenato alla fine della settimana un crollo in Europa e a New York. Che ha avuto come rovescio della medaglia il rally degli asset rifugio. Tra cui lo yen giapponese e il franco svizzero.
Turchia, la lira ha toccato un minimo nel corso della notte
La lira ha toccato un minimo nel cross col dollaro a quota 7,24 nel corso della notte. Per poi riprendersi leggermente dopo che il ministro delle Finanze turco ha detto che Ankara stava pianificando il lancio di un “Piano d’azione” proprio per lunedì, in risposta alla crisi. A questo annuncio ha fatto seguito quello della banca centrale. Che si è detta pronta ad adottare “tutte le misure necessarie” per garantire la stabilità finanziaria. Allentando i requisiti sulle riserve per i creditori e promettendo di fornire loro liquidità.
Le dichiarazioni del ministro Albayrak
“Le nostre istituzioni intraprenderanno da lunedì le azioni necessarie per dare sollievo ai mercati”, ha spiegato il ministro Berat Albayrak, aggiungendo che il piano sarà incentrato sullo stato “delle nostre banche e delle piccole e medie imprese”. Il presidente Tayyip Erdogan mantiene intanto il suo atteggiamento combattivo, parlando di un “complotto subdolo e politico” contro la Turchia.
Dietro la crisi ci sono gravi problemi
Dietro alla crisi si intravede comunque una serie di problemi, tra cui un’economia incerta e tensioni con gli Stati Uniti, che hanno colpito il Paese con sanzioni in seguito della detenzione di un pastore americano. “Il declino della lira presenta più sfaccettature, non è causato solo da una posizione esterna debole in termini di deficit delle partite correnti e da riserve valutarie inadeguate, ma anche dal contesto politico sfidante, che ne esacerba le vulnerabilità”, spiega Kerry Craig, global market strategist di Jp Morgan Asset Management, per cui a migliorare la situazione potrebbero essere un innalzamento dei tassi e un inasprimento della politica monetaria.