ROMA (LaPresse) – Turismo, in Italia il 2017 batte record arrivi: +5,3%. Roma regina dei viaggi. Il 2017 è stato un altro anno di notevole crescita del movimento turistico in Italia: gli esercizi ricettivi registrano un nuovo massimo storico, dopo quello del 2016, con oltre 420 milioni di presenze (+4,4% rispetto al 2016) e 123 milioni di arrivi (+5,3%). La crescita è stata superiore a quella media europea.
Negli esercizi alberghieri le presenze toccano i 275,1 milioni e gli arrivi 93,8 milioni (rispettivamente +2,8% e +3,9% sull’anno precedente); in media la permanenza negli alberghi si conferma pari a 2,9 notti per cliente.
Negli esercizi extra-alberghieri si contano 145,5 milioni di presenze (+7,5% sul 2016) e 29,4 milioni di arrivi (+10,2%), con una permanenza media di 4,9 notti.
Le presenze dei clienti residenti in Italia sfiorano i 210 milioni, quelle dei non residenti salgono a 210,7 milioni e per la prima volta superano le presenze dei residenti (rispettivamente +3,2% e +5,6% sul 2016).
Nel 2017 si stima che i viaggi per vacanze rappresentino l’88% di quelli effettuati dai residenti in Italia negli esercizi ricettivi nazionali (+5,6% sul 2016). Soltanto il restante 12% è per i viaggi di lavoro (-13,0%).
Il 40,6% delle presenze si concentra in 50 comuni italiani (pari a quasi un terzo della clientela residente e a quasi la metà di quella non residente).
Con quasi 27 milioni di presenze, Roma è la principale destinazione turistica (con il 6,4% del totalenazionale); seguono Milano, Venezia (entrambe al 2,8%), Firenze (2,4%) e Rimini (1,8%).
Gli aumenti più consistenti in termini di presenze si registrano in Sicilia (+7,3% rispetto al 2016), Basilicata (+6,5%), Piemonte (+6,3%) ed Emilia-Romagna (+6,0%). In generale la crescita è stata più forte nel Mezzogiorno.
La Germania si conferma primo Paese di provenienza dei turisti stranieri in Italia con il 14,1% delle presenze registrate; seguono Francia, Regno Unito e Stati Uniti con quote di circa il 3%.
Nel 2017 l’Italia è il quarto Paese in Europa per presenze negli esercizi ricettivi, con una quota del 13,4% sul totale dei Paesi della Ue.