TORINO – “Crescono i soggiorni negli alberghi, ma ancora lontani dai livelli pre-Covid”. Lo rileva l’Istat precisando che malgrado la stabilità osservata nel 2021 rispetto all’anno precedente, i soggiorni nelle strutture ricettive presentano dinamiche trimestrali differenti. Nel primo trimestre 2021, viene spiegato, il netto calo dei viaggi rispetto allo stesso periodo del 2020 colpisce maggiormente le strutture ricettive collettive, soprattutto gli alberghi (-84,3%). Sono proprio questi ultimi a beneficiare, in misura maggiore rispetto ad altri tipi di alloggio, della ripresa della domanda turistica nel resto dell’anno, in particolare di quella delle vacanze lunghe nel secondo e nel quarto trimestre e dei viaggi di lavoro nel periodo primaverile. Pertanto, i soggiorni di quattro notti e più negli esercizi alberghieri registrano un incremento complessivo, in termini assoluti, del 48,4% nel 2021 (+53,2% in termini di pernottamenti). I viaggi d’affari negli alberghi si mantengono stabili rispetto al 2020, ma si allungano con un incremento in termini di notti dell’83,3%. Tuttavia, i livelli pre-Covid sono ancora lontani: i viaggi di lavoro e le vacanze lunghe in albergo del 2021 rappresentano rispettivamente il 36% e il 61% di quelli registrati nel 2019, con una perdita complessiva di oltre 45 milioni di notti.
(LaPresse)