Covid, in Cina uccidono gli animali domestici di chi è in quarantena

In Cina gli operatori sanitari uccidono gli animali domestici delle persone in quarantena. La misura sarebbe stata adottata per prevenire il diffondersi del Covid 19. E’ la denuncia del South China Morning Post. La notizia, tra l’altro, sarebbe suffragata da alcuni video postati sui social network, tra i quali quello di una cittadina di Shangrao, nella provincia di Jiangxi. La donna denuncia di aver subito una violazione del proprio domicilio da parte degli operatori sanitari, che avrebbero forzato la porta della sua casa con un piede di porco mentre lei era ristretta per via del Covid in un hotel che non accoglie gli animali domestici. Il suo cane, come si vede nel video, viene ucciso con una bastonata alla testa in un angolo della casa.

Non solo, circolano altri video in cui sanitari in tuta anticovid uccidono animali anche per la strada. Nel caso della donna di Shangrao, le autorità locali si sarebbero pubblicamente scusate con lei per non averla avvertita dell’incursione. Hanno spiegato che era già stato diffuso un avviso nel quale si invitavano le persone in quarantena a lasciare aperte le porte delle loro case. In quel caso, il portone d’ingresso era stato chiuso a chiave ed era stato quindi forzato con l’aiuto della polizia.

Intanto, si moltiplicano le segnalazioni di casi analoghi. Un cittadino di Chengdu, Cina meridionale, accusa gli amministratori di aver fatto uccidere i suoi gatti e alcune denunce arrivano anche dal nord del Paese. Le proteste aumentano di giorno in giorno, da parte di una popolazione già stremata da due anni durissimi di restrizioni e paura. Le poche voci indipendenti segnalano che la trasmissibilità del virus dagli animali all’uomo non è provata, né l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dato indicazioni a tal riguardo.

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