Tutti al mare

Il Belpaese è andato in vacanza. Mari, monti, laghi e campagne fanno segnare il tutto esaurito. La tv già si prepara con la solita sfilza di trasmissioni televisive pronte a raccontarci il cosiddetto “fenomeno vacanziero” dando voce a psicologi e sociologi “piacioni” e sorridenti. Nutro la speranza che, con il solleone, non ci ricapiti il classico delitto estivo, la scomparsa di qualcuno o qualche altro accidente che costringa i conduttori di quelle stesse trasmissioni ad interpellare anche criminologi e “segugi” investigativi. Pronto anche il palinsesto dei tg, ovvero quelli che mamma Rai ci propone in tre edizioni sovrapponibili. Il ministro degli Interni visiterà la sala di controllo autostradale della questura di Roma ed andrà in onda il solito pastone giornalistico, quello che informa gli italiani sui pensieri dei politici più in vista recitati in poche decine di secondi. Per il resto immagini trite e ritrite di code ai caselli ed immani file di ombrelloni in riva al mare con tanto di amene considerazioni condite dalle previsioni del tempo e dal caldo record di questi giorni. Un argomento, quest’ultimo, che interessa maggiormente gli italiani in ragione della qualità della vacanza di cui potranno godere e che darà la stura a qualche fugace riferimento sul cambiamento climatico, sullo scioglimento dei ghiacciai, sugli incendi boschivi di questo torrido agosto, sulla deforestazione incipiente, sull’inquinamento da plastica e sulle emissioni in atmosfera di sostanze nocive. Non mancheranno altresì i programmi di cucina e sulle specialità tipiche locali, le feste, le sagre e le tradizioni delle ferie agostane nei vari angoli dello Stivale, sia pur condizionati dalle limitazioni del Covid. Insomma uno zibaldone previsto e prevedibile volto a lanciare, finalmente, un messaggio di normalità al Paese del quale tutto sentono, ora più che nel passato, fortemente il bisogno. Poche le note negative, se non per incidenti e fatti di cronaca e per gli immancabili consueti bollettini che ci informano sull’andamento della epidemia da Sars Cov2. Notizie con a corredo gli usuali indici di infetti, di tamponi eseguiti, di posti letto occupati e l’appello a tenere alta la guardia ed a procedere con la vaccinazione di massa. Raccomandazioni superflue se, come le immagini televisive avranno mostrato, sulle spiagge si accalcheranno masse di persone come fanno i pinguini sulle scogliere dell’Artico. D’altronde tutti sappiamo che da settembre si ricomincerà con la manfrina delle percentuali di infetti molto alte ed il reiterarsi dei provvedimenti governativi che limitano la vita dei governati. Alla ribalta autunnale l’ennesima variante virale imporrà ulteriori richiami vaccinali ed i consueti allarmi. Essendo tutto questo già prevedibile, una sorta di scetticismo e di fatalismo ha finito con l’impossessarsi della pubblica opinione che altro non chiede che di essere lasciata in pace a godersi questa parentesi agostana. Una parentesi che allenti la morsa dell’angoscia e della crisi in cui tuttora si dibattono taluni decisivi settori della nostra economia che, in altri campi, fa comunque segnare positivi indici di ripresa. In un periodo in cui le cattive notizie l’hanno fatta da padrone è consolante trovare riscontri ottimistici sui quali soffermarsi. Sull’inventiva degli italiani, sulla capacità che loro hanno di riemergere inaspettatamente dal bordo del baratro, all’intima natura e strutturazione della società produttiva, dovrebbe essere dedicata un’analisi profonda essendo questa l’intrinseca qualità del nostro popolo che certamente prescinde dai provvedimenti finora adottati dal governo. Provvedimenti ancora di là da venire e che finora si sono limitati a piccole elargizioni a pioggia alle categorie colpite dalle limitazioni imposte dalla pandemia. Ancora più scarsa è in questo momento la riflessione dei cittadini sulla necessità di sconfiggere il morbo virale come condizione essenziale per il ritorno ad una stabile normalità in ogni settore della vita sociale e produttiva della nazione. Tuttavia la vacanza non è solo divertimento e frenesia di godersela nell’ozio ma anche un momento per poter riflettere e determinarsi nei convincimenti personali sullo stato complessivo delle cose. In autunno incombe una tornata elettorale che sarà combattuta a suon di scomuniche sui provvedimenti in campo sanitario, virus e vaccini la faranno da padrone sui palchi e nei raduni elettorali. Purtroppo il frazionismo polemico è un elemento caratteristico della condotta dei partiti, ovvero del loro simulacro personalizzato, che cancella ogni ipotesi di una concorde e condivisa azione da mettere in campo per liberarci del morbo senza aspettare che un’impossibile immunità di gregge ce lo possa consentire. I virus mutano quello che non mutano sono le costumanze politiche e l’approccio governativo al problema virale. Ma oggi è Ferragosto, godiamocelo e tutti al mare!!

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