TUTTI I NOMI. Maxi truffa sui falsi incidenti, 102 indagati. Indagati avvocati, medici e giudici di pace

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Foto LaPresse - Claudio Furlan

CASERTA – Avvocati, medici, giudici di pace e un vicedirettore di ufficio postale fra gli indagati per falsi incidenti stradali e truffe assicurative. Gli investigatori della polizia di Stato e della guardia di finanza, alla presenza di sostituti procuratori, hanno dato esecuzione ai decreti di perquisizione emessi dalle Procure della Repubblica di Roma e Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di 30 persone indiziate di fare parte di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe assicurative collegate a sinistri stradali fittizi e di un’altra settantina indagate per reati connessi, pur se estranei al sodalizio criminale.

L’attività, coordinata congiuntamente dalle Procure della Repubblica di Roma e di Santa Maria Capua Vetere (quest’ultima con i sostituti Gerardina Cozzolino, Oriana Zona e Gionata Fiore) ha permesso di ricostruire il ruolo di alcuni avvocati che avevano il compito di curare tutto l’iter relativo ai falsi sinistri stradali, tenendo contatti con i medici nominati consulenti tecnici dai giudici di pace e con i medici e legali designati delle compagnie assicurative.

Le indagini, condotte dalla Polizia di Stato di Caserta – Squadra Mobile e dalla Guardia di Finanza – Nucleo Polizia Economico-Finanziaria di Caserta, hanno fatto emergere come i sinistri, seppur distinti tra loro per tempi, luoghi e soggetti coinvolti, presentassero anomalie e dinamiche del tutto sovrapponibili; tra queste ricorrono l’investimento di pedoni su strisce pedonali o di soggetti a bordo di biciclette (anche a due posti “tandem”), ovvero il mancato intervento di operatori delle forze di polizia.

È emerso, inoltre, il ruolo di altri soggetti che hanno operato da intermediari occupandosi della individuazione delle persone che denunciavano i falsi sinistri a fronte della corresponsione di somme di denaro, pari a 100/150 euro, per ogni incontro (referti in ospedali, visita Ctu, procura presso studi notarili) e un saldo finale di 4/500 euro a chiusura della pratica. Le attività di indagine hanno permesso, altresì, di accertare il coinvolgimento di alcuni giudici di pace dell’Ufficio di Santa Maria Capua Vetere, motivo per il quale la Procura della Repubblica sammaritana ha stralciato parte del procedimento inviandolo, per competenza, alla Procura presso il Tribunale di Roma.

I giudici di pace, a fronte del pagamento di denaro, avrebbero emesso sentenze compiacenti in favore degli avvocati, accogliendo le richieste di risarcimento per danni conseguenti a lesioni fisiche e morali subite da diversi soggetti a seguito di falsi sinistri denunciati.
A seguito degli accertamenti svolti dalla Squadra mobile di Caserta e dal Nucleo Polizia economico-finanziaria di Caserta (comandato dal tenente colonnello Carlo Cardillo), sono stati emessi decreti di perquisizione nei confronti di avvocati, medici, clienti e falsi testimoni, nonché di 3 giudici di pace.

Gli avvocati indagati sono Giuseppe Luongo, 47 anni di San Cipriano d’Aversa (considerato dagli inquirenti il promotore dell’associazione per delinquere), Giancarlo Salzillo, 40 anni di Lusciano, Gabriele Calderone, 42 anni di Casal di Principe, Luigia Daniela Conte, 37 anni, domiciliata a Villa di Briano ma di fatto residente a San Cipriano, Pasquale De Rosa, 45 anni di Villa di Briano. Altri avvocati non sono accusati di associazione, ma sono comunque indiziati di aver pagato i medici legali: è il caso di Michele Zagaria, 50 anni di Santa Maria Capua Vetere, e di Bruno Aurora, 54 anni di Casal di Principe.

Avrebbero invece fatto parte dell’associazione i medici Gianluigi Di Stasio 56 anni di Santa Maria Capua Vetere, Danilo Lisi, 46 anni di Caserta, Salvatore Santagata, 33 anni di San Cipriano d’Aversa, e Giuseppe D’Amico, 70 anni di Macerata Campania, incaricati delle consulenze tecniche d’ufficio per le cause civili sui falsi incidenti. I camici bianchi avrebbero attestato danni inesistenti e sarebbero stati ricompensati con denaro. Inoltre, Orazio Maccarone, all’epoca dei fatti vicedirettore dell’ufficio postale di Lusciano, avrebbe aiutato a “ripulire” i proventi delle truffe, intestandoli su conti fittizi o prelevandoli in contanti dai conti correnti intestati a Luongo e alla Conte (marito e moglie).

Fra gli indagati anche Antonio Prova, 32 anni di Calvizzano, gestore di un’attività di autodemolizione dove sarebbero state comprate (o sarebbero state in giacenza) alcune vetture coinvolte negli incidenti. Raffaele Guarino, titolare di agenzia di pratiche auto, avrebbe effettuato falsi passaggi di proprietà di 4 mezzi e attestato la perdita di possesso di altri 7 veicoli, in modo da dotarli di nuove targhe e utilizzarli per i falsi sinistri stradali. Nel collegio difensivo gli avvocati Dezio Ferraro, Ferdinando Letizia, Mirella Baldascino, Pasquale Diana, Felice Belluomo, Domenico Della Gatta.

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