MARCIANISE – Danneggiamento fraudolento di beni assicurati: è il reato contestato a 13 indagati dal pubblico ministero Iolanda Gaudino della Procura di Santa Maria Capua Vetere. Una condotta che gli inquirenti ritengono sia stata messa in atto tra il 2019 e l’aprile 2023. Si tratterebbe dei classici falsi incidenti stradali, orchestrati per truffare le assicurazioni e ottenere illecitamente indennizzi. Nei giorni scorsi, il pm ha chiesto al giudice per le indagini preliminari una proroga di sei mesi per proseguire le attività investigative. Gli indagati sono: Antonio Scatola, 43enne, Antonia Buonciro, 37enne, Giuseppe Iodice, 67enne, Carmela Amoroso, 77enne, Alessandro Iadicicco, 33enne, Annamaria Forgione, 45enne, tutti di Marcianise, Carmela Buonciro, 69enne, Luigi Barretta, 55enne, di Capodrise, Teresa De Franco, 36enne, di Napoli, Maria Luisa Folchetti, 76enne, di Casagiove, Mario De Santis, 56enne, di Bellona, Bruno Interlandi, 37enne, Paolo Interlandi, 39enne, entrambi di Caserta.
Tutti sono da considerare innocenti fino a un’eventuale sentenza definitiva di condanna. Lo sviluppo delle indagini potrebbe anche accertare la loro totale estraneità ai fatti contestati. Del caso si è occupata, qualche anno fa, anche Striscia la Notizia con un servizio dell’inviato Luca Abete, che – con l’aiuto di un gancio – ha contribuito a far emergere il presunto sistema truffaldino. Secondo quanto ricostruito, al centro del meccanismo ci sarebbero un perito assicurativo e un carrozziere. Sarebbe stato proprio il carrozziere a indirizzare i clienti, giunti da lui per riparare l’auto, verso un avvocato compiacente per organizzare il falso sinistro. Il danno reale sarebbe stato ricondotto a un incidente mai avvenuto, reso ‘credibile’ grazie a perizie e testimonianze artefatte, così da ottenere rimborsi dalle assicurazioni. Le auto incidentate sarebbero poi state effettivamente riparate dallo stesso carrozziere, completando così il presunto circuito fraudolento.