Ubi, utile I trimestre balza a 117,7 mln, sale copertura Npl

Foto LaPresse - Sergio Agazzi

Milano, 11 mag. (LaPresse) –

Ubi Banca ha chiuso il primo trimestre del 2018 con un utile netto dei 117,7 milioni di euro, rispetto ai 67 milioni di un anno prima e al rosso di 11,9 milioni del trimestre precedente.

Al netto delle poste non ricorrenti, l’utile dei tre mesi è a 121 milioni rispetto ai 21,4 milioni nel quarto trimeste. I crediti netti verso la clientela sono in crescita a 91,6 miliardi (+0,7% nei tre mesi), mentre l’incidenza dei crediti deteriorati lordi è al 12,74% e dei crediti deteriorati netti all’8,06% (rispettivamente 12,85% e 8,19% rispetto a inizio anno). Salgono le coperture dei crediti deteriorati al 40,35% e al 49,83%, includendo gli stralci, con un Texas ratio al 98,9%.

Il Margine d’interesse in regime di Ifrs9 è a 437,8 milioni (420,8 milioni al netto dell’effetto IFrs9 e 408,2 al netto dell’effetto Ifrs9 e del Tltro2). Quest’ultimo importo, considerati i due giorni in meno del trimestre, si confronta favorevolmente con i 410,1 milioni del quarto trimestre 2017. In particolare, il margine derivante dall’attività di intermediazione creditizia con la clientela conferma il trend di crescita progressiva, passando a circa 380 milioni nel primo trimestre dai 376,6 del quarto dello scorso anno.

Le commissioni nette sono in crescita del 3,1% a 407,3 milioni, con il risultato della finanza a 33,7 milioni (67,5 nel quarto trimestre, inclusa la valorizzazione di opzioni sul portafoglio partecipativo del Gruppo per 62,7 milioni). Tutte le componenti degli oneri operativi risultano in riduzione, con gli oneri operativi complessivi in ulteriore discesa a 623 milioni (-2,3% su trimestre ), il livello più basso dal consolidamento delle tre ‘good bank’ acquisite, con un livello di rettifiche su crediti a 117,7 milioni (310,7 nel quarto trimestre 2017). Il costo del credito annualizzato è pari a 51 punti base.

Inclusi gli effetti del Model Change e della prima applicazione dell’Ifrs9, il Cet1 consolidato si attesta al 12% phased in e all’11,64% fully loaded (era rispettivamente l’11,56% phased in e l’11,43% fully loaded al 31 dicembre 2017).

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome