Sedici anni di carcere a Javier Napoleon Pareja Gamboa. L’operaio ecuadoriano, secondo l’accusa, lo scorso aprile ha ucciso la moglie, Jenny Angela Coello Rayes, nel proprio appartamento. La procura aveva chiesto per l’uomo, 52enne, 30 anni di carcere. Ma il tribunale di Genova ha stabilito una pena più lieve concedendogli le attenuanti generiche: la donna lo avrebbe illuso e così non meritava il massimo della pena.
L’assassino avrebbe agito mosso da rabbia e disperazione. Perché la donna, 42enne, aveva detto il falso: non aveva lasciato l’amante come invece gli aveva promesso.
Il verdetto richiama alla sentenza della Corte di Appello di Bologna che aveva ridotto pena per Michele Castaldo: l’imputato in quel caso, nel gesto folle che lo portò ad uccidere Olga Mattei, hanno ricostruito i giudici di secondo grado, agì in preda ad una ‘tempesta emotiva’.
Duro il commento del legale che rappresenta i familiari della vittima: “Con questa motivazione è stato riesumato il delitto d’onore”, ha affermato l’avvocato Giuseppe Maria Gallo. “Ormai – ha proseguito il difensore – assistiamo a un orientamento più culturale che giuridico, gli omicidi a sfondo passionale sono inseriti in un circuito di tempesta emotiva”.