NAPOLI – I rilievi della Scientifica confermano gli indizi. Stefania Russolillo avrebbe ucciso la 72enne dopo un violento corpo a corpo nell’appartamento dell’anziana in via vicinale Sant’Aniello. Sottoposta a fermo del pubblico ministero. Abita al piano inferiore. Secondo la Procura, alle 12 di martedì sarebbe salita sopra nell’abitazione di Rosa Gigante. Qui è successo qualcosa. Una lite degenerata. Gli investigatori ipotizzano motivi di vicinato, vecchi dissapori e piccoli dispetti. Serpeggiava malumore. Di più.
I primi indizi
Emerge un dettaglio: gli agenti notano graffi sul volto di Russolillo, compatibili con una violenta colluttazione. Sono recenti. In pratica la vittima si sarebbe difesa fino alla fine. Non solo. Accanto al corpo un lungo cavo per l’antenna della tv: probabilmente usato per strangolarla. Forse in quel momento la 72enne ha provato a reagire con forza. E’ la ricostruzione degli inquirenti a 24 ore dall’omicidio. Russolillo (difesa dall’avvocato Raffaello Scelsi) viene interrogata a caldo dal pubblico ministero Maurizio De Marco. Ieri mattina condotta nel carcere a Pozzuoli in attesa della convalida. “Lei ammette l’addebito?”, le ha chiesto il pm. Risposta: “No, io non ho ucciso la signora Gigante”. Poi ha ricostruito genericamente la dinamica. Si sarebbe difesa. La sua versione. Ha detto che tra loro correvano buoni rapporti, mai motivi di lite.
Lo scenario
Ma è successo qualcosa. Rosa si lamentava che non trovava la posta nel palazzo: qualcuno prendeva le lettere. Perciò Russolillo in tarda mattinata si era recata sopra per un chiarimento. A casa della vicina c’è stato un alterco, questo è sicuro. La 46enne dice di averla spinta e di essere uscita. Ha anche chiuso la porta. Il marito era in casa al piano di sotto. Ha visto rientrare la compagna scossa e con vistosi graffi al volto. Ha avvertito la polizia. Il resto lo chiariranno le indagini della Mobile e del commissariato. La 72enne alle 13 viene trovata morta nell’appartamento: sarebbe stata strangolata con un cavo della tv. Segni di ustioni a una gamba, sul petto e a un fianco. Benzina sui vestiti: qualcuno ha provato a dare fuoco al corpo.
Le parole del legale
Il legale della famiglia della vittima, Hilarry Sedu, ipotizza che Russolillo non abbia agito da sola. “Non escludiamo – dice all’Ansa – che la presunta assassina abbia agito con la complicità di qualcuno, e riteniamo anche che l’indagata sia salita a casa della vittima per compiere un furto, pensando che la povera Rosa custodisse i frutti del successo del figlio”. Ieri la polizia ha scavato nei social. Nessun ‘contatto’ tra le donne. Ha notato solo un video particolare pubblicato dalla 46enne pochi giorni fa: applica un filtro Tiktok che riproduce le sbarre di una cella del carcere (nel riquadro a sinistra) e un audio-ironico, nel quale un uomo dice: “Quanti anni mi hanno dato? Trenta, ma sono contento, ne ho 48”. Una battuta. Secondo l’avvocato, senza correlazioni con i fatto odierni.
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