Attentato in Cisgiordania: ucciso soldato israeliano. E scatta l’allarme sicurezza. A riferire dell’uccisione del giovane che pare sia stato colpito più volte con un’arma da taglio, la radio militare. L’assassinio è avvenuto la scorsa notte in Cisgiordania presso l’insediamento di Migdal Oz nei paraggi Betlemme. Gli attentatori si sono poi dati alla fuga. Scattate le indagini e le ricerche anche nel timore che essi possano verificare altri episodi del genere.
Il comunicato
Il portavoce militare ha spiegato che il militare ucciso è uno studente di collegio rabbinico, di 18 anni, inquadrato nelle forze armate forse non ancora addestrato. A l momento dell’aggressione non era armato.L’esercito sta verificando anche un’altra ipotesi, quella di un rapimento e dell’uccisione in un luogo diverso da dove è stato rinvenuto il corpo.
La dinamica
Pare che l’attentatore abbia dapprima colpito all’incrocio di Ariel dove ha accoltellato il soldato Gal Keidan, poi gli ha sottratto il fucile sparando verso le auto all’incrocio ferendo in modo grave il rabbino 47enne Ahiad Ettinger, ricoverato in gravi condizioni in ospedale. L’attentatore si sarebbe poi diretto l’incrocio di Gitai dove ha fatto fuoco colpendo un secondo soldato che stava facendo l’autostop e verso il vicino villaggio di Burqin.
L’approvazione palestinese
Hamas e la Jihad islamica da Gaza hanno approvato l’attentato definendolo come “un’eroica operazione”. L’azione ha continuato Hamas “è una risposta ai crimini dell’occupazione israeliana e a quanto sta accadendo a Gerusalemme e sulla Moschea di Al-Aqsa”.
La condanna israeliana
“I terroristi saranno catturati e affronteranno – ha detto il premier Benyamin Netanyahu – la piena forza della legge così come è stato fatto in tutti gli altri recenti incidenti”. “Lo stato di Israele – ha detto il presidente Reuven Rivlin – raggiungerà tutti coloro che levano la mano contro i suoi cittadini”.
La condanna americana
L’inviato di Donald Trump per le trattative di pace Jason Greenblatt ha condannato come “disgustosa” la presa di posizione delle due fazioni palestinesi.