CASAL DI PRINCIPE – Si chiamava Pasquale Santagata, aveva 33 anni e abitava a Cancello Arnone. Lavorava come guardiano al ‘Parco delle Rose’ a Castelvolturno. La sua vita si è fermata il 22 luglio del 1988, quando venne assassinato sulla spiaggia di Pinetamare. Che colpa aveva? Quella di essere nato in un territorio difficile, in un periodo complicatissimo, di aver frequentato le persone sbagliate, di non aver saputo dire no quando invece sarebbe stato giusto pronunciarlo. La Procura distrettuale di Napoli, grazie ad una complessa indagine condotta dai carabinieri della Compagnia di Casal di Principe, è riuscita a mettere nero su bianco chi, ormai quasi 34 anni fa, avrebbe partecipato a quel raid di morte. Ieri mattina i militari dell’Arma hanno arrestato Vincenzo Cantiello, assistito dall’avvocato Carlo De Stavola: sarebbe stato lui l’esecutore materiale dell’assassinio di Santagata. In quell’agguato, sostiene la Procura, hanno avuto un ruolo anche Pasquale Vargas, ora collaboratore di giustizia, e i boss Salvatore Cantiello, detto Carusiello, fratello di Vincenzo, e Cicciotto ‘e mezzanotte, al secolo Francesco Bidognetti. Nei loro confronti, però, già detenuti al 41 bis per altre vicende giudiziarie, in relazione all’indagine sul delitto Santagata non sono state disposte misure cautelari.
I killer per eliminare il 33enne di Cancello Arnone usarono un fucile a canne mozze e una pistola a tamburo. Se Santagata venne ucciso, hanno ricostruito gli inquirenti grazie alle dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia, è per una vendetta trasversale maturata nell’ambito della faida tra la fazione Bidognetti-Schiavone e quella di Antonio Bardellino (scomparso, stando ai racconti ufficiali, il 26 maggio del 1988 ad Armação dos Búzios, in Brasile) a cui sarebbe stata legata la vittima.
Santagata venne raggiunto dai proiettili del commando del clan mentre si trovava sotto un ombrellone piazzato sulla spiaggia annessa al parco di cui era custode. Fatto fuoco, i killer scapparono a bordo di una ‘Mini minor’. Al momento del raid di piombo non c’era nessun bagnante. Pochi giorni prima dell’assassinio del 33enne, a San Cipriano d’Aversa vennero uccisi Raffaele Diana e Nicola Martino. Per questi due omicidi sono a processo, dinanzi alla Corte d’appello, Francesco Bidognetti e Vincenzo Zagaria.