Corsa al Quirinale: divampa il totonomi, ma la situazione è ancora in alto mare

In pole il premier Mario Draghi. Si fanno largo anche Andrea Riccardi e Pier Ferdinando Casini

Foto Paolo Giandotti/Ufficio Stampa Quirinale/LaPresse in foto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Mario Draghi, Presidente del Consiglio dei Ministri

eROMA – Dalla prima tornata vince la scheda bianca che non dà alcuna indicazione su quale sarà il prossimo Presidente della Repubblica. Una prassi consolidata che permette ai partiti di prendere tempo e tessere alleanze su un eventuale nome condivisibile.

La rosa dei nomi

Tanti per ora i nomi papabili per la corsa al Quirinale, tra cui spiccano quello del premier Mario Draghi e quello della Presidente del Senato, Elisabetta Casellati. Ma anche di Andrea Riccardi e di Pier Ferdinando Casini. Ovvio che spostare Draghi da Palazzo Chigi significherebbe una fine anticipata della legislatura.

Tra i nomi più gettonati per il Colle oltre a quello di Silvio Berlusconi, poi ritiratosi, è quello di Marcello Pera, già presidente del Senato dal 2001 al 2006, a Palazzo Madama dal 1996 al 2013 per Forza Italia, non gradito però dal centrosinistra. Tuttora caldo è quello della Presidente del Senato, in quota Forza Italia, di Maria Elisabetta Casellati.

Altro nome, seppur nuovo che si è aggiunto alla lista è quello del magistrato Carlo Nordio, sponsorizzato da Fratelli d’Italia, già procuratore aggiunto di Venezia. Durante la sua lunga carriera ha condotto le indagini sulla Brigate Rosse in Veneto per poi partecipare negli anni ’90 ai processi su Tangentopoli. Altro nome è quello del neo presidente del Consiglio di Stato Franco Frattini, che ha ricoperto per ben due volte il ruolo di ministro degli Esteri, ministro della Pubblica amministrazione e Commissario europeo alla Giustizia. Poi ci sarebbero quelli di Letizia Moratti attuale vicepresidente della Lombardia, già ministra dell’Istruzione nel secondo governo Berlusconi e sindaca di Milano dal 2006 al 2011, di Gianni Letta e Paolo Gentiloni, quest’ultimo vicino al centrosinistra.

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