ROMA – E’ in corso una telefonata fra il presidente russo Vladimir Putin e quello francese Emmanuel Macron. Lo rende noto l’Eliseo.
Nel pomeriggio Mosca ha parlato di una de-escalation nei territori ucraini
La de-escalation militare su Kiev e Chernihiv “non significa un cessate il fuoco”. “Capiamo che ci sono persone a Kiev che hanno bisogno di prendere decisioni, quindi non vogliamo esporre questa città a rischio aggiuntivo”, ha spiegato. Mosca ha compiuto “due enormi passi verso il raggiungimento della pace ma per preparare un accordo a condizioni reciprocamente accettabili, c’è ancora un molta strada da fare”. Lo ha precisato il capo negoziatore russo Vladimir Medinsky. La Russia “non si oppone al desiderio dell’Ucraina di aderire all’Unione Europea”. “A condizione di un rapido lavoro sul trattato e di trovare un compromesso, la possibilità di fare la pace si avvicinerà”. La Russia ha ricevuto “proposte scritte” dall’Ucraina che “confermano il suo desiderio di uno status neutrale e libero dal nucleare“. Secondo Medinsky la proposte include “il rifiuto della produzione e del dispiegamento di tutti i tipi di armi di distruzione di massa”. “Abbiamo ricevuto proposte dall’Ucraina da prendere in considerazione. Saranno presentate al presidente Putin e daremo la nostra risposta”.
Blinken: “Parole Mosca? Ci interessano i fatti”
“Noi ci focalizziamo su quello che la Russia fa non su ciò che dice. Ci atteniamo ai fatti”. Lo ha detto il segretario di Stato americano, Antony Blinken, parlando da Rabat, in Marocco. “Dobbiamo capire se la Russia sta cercando di prendere tempo per raggruppare le truppe, non lo sappiamo”. “Se Mosca crede che soggiogare il Donbass sia accettabile è in errore. Gli ucraini determineranno il loro destino”.
Guerra in Ucraina, Macron chiama Putin. Spiragli di pace
Passi avanti tra Kiev e Mosca. Terminati dopo 3 ore i negoziati a Istanbul. Mosca: “Ridurremo operazioni militari. De-escalation però non è cessate il fuoco”.