MILANO – “Da 82 giorni ormai, i governi europei non riescono a mettersi d’accordo per bloccare l’acquisto di petrolio e gas dalla Russia. Da 82 giorni i governi europei così quotidianamente finanziano la guerra di Putin contro l’Ucraina. Allora per mettersi a posto la coscienza (e i bilanci delle aziende belliche) i governi europei mandano armi all’Ucraina, e ora si dicono disponibili ad allargare la Nato ai Paesi nordici. Non sono per nulla convinto che questo sia il modo giusto per ricercare la pace, per costringere il regime di Mosca ai negoziati”. Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni.
“Armi chiamano armi: per questo – prosegue l’esponente dell’opposizione di sinistra – non basta l’informativa di Draghi giovedi, serve un nuovo voto del Parlamento anche perchè lo scenario è cambiato, e di molto. Allargare la Nato vuol dire aumentare il livello di scontro internazionale: per questo il governo italiano non dovrebbe sostenere questa posizione”.
“Fermare la guerra dovrebbe essere imperativo di ogni forza politica italiana, dare un colpo economico pesante a Putin dovrebbe essere l’obiettivo, vedo invece – conclude Fratoianni – che non è cosi, e questo rappresenta un problema che diventa ogni giorno più grande”.
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